La Lega Nord ha depositato oggi in Commissione Lavoro una variante al disegno di legge sulla quota 100 in grado di consentire il pensionamento anche a chi ha 60 anni e 40 anni di contributi.
Kamsin In vista della riapertura del cantiere sulle pensioni la Lega nord ha depositato oggi in Commissione Lavoro della Camera la propria proposta per consentire ai lavoratori la libertà di scelta nell'accesso ai trattamenti pensionistici. Ne hanno dato notizia in una nota gli onorevoli Prataviera e Fedriga firmatari e promotori del provvedimento.
I contenuti. Il provvedimento propone l'accesso alla pensione a condizione che sussistano almeno 58 anni di età o 35 anni di contributi piu' il contestuale perfezionamento della quota 100, valore dato sempre dalla somma dell'età anagrafica del lavoratore unitamente ai contributi versati. Questa combinazione può essere raggiunta, specificano dalla Lega, in un range temporale molto ampio proprio per tutelare un maggior numero di situazioni lavorative.
Secondo il testo del provvedimento della Lega (qui il testo ufficiale del ddl 2955) sono otto gli incroci tra età anagrafica e anzianità contributiva in grado di centrare la quota 100 e quindi garantire il pensionamento. Si parte da un ipotetico 58 anni con 42 anni di contributi, si passa per la soglia "rotonda" dei 60 anni e 40 anni di contributi, poi per il binomio 62 anni e 38 di contributi sino a raggiugere l'altro estremo a 65 anni e 35 anni di contributi (si veda la tabella per le combinazioni possibili). La Lega, inoltre, in via transitoria, per un periodo di tre anni, intende sospendere l’adeguamento dei requisiti anagrafici e contributivi di accesso al sistema pensionistico agli incrementi della speranza di vita, di cui all’articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78.
Si arricchisce così il confronto sulle reintroduzione del pensionamento con le quote dopo che la scorsa settimana la minoranza Dem aveva depositato ufficialmente una proposta simile a firma degli onorevoli Damiano e Gnecchi (il ddl 2945), proposta in cui però erano richiesti almeno 62 anni di età (qui i dettagli nell'appronfondimento dedicato da pensionioggi.it).
La nostra iniziativa, ricordano dalla Lega, sottolinea come sia necessario mettere mano il prima possibile alla Riforma Fornero per garantire maggiore flessibilità in uscita. "E' infatti del tutto evidente come lo stravolgimento dei requisiti pensionistici causati dalla Fornero abbiano, di fatto, allungato di molto l’età lavorativa delle persone, infondendo nei lavoratori sfiducia e pessimismo in merito alla possibilità di pensionamento, che viene ora percepita più come una chimera che come un diritto. Inoltre, l’innalzamento dell’età pensionabile, prolungando la permanenza al lavoro, ha bloccato il ricambio generazionale penalizzando fortemente l’accesso occupazionale dei giovani in un mercato del lavoro già in fase recessiva per la prolungata crisi economica.
Ci auguriamo quindi che la maggioranza abbia il coraggio di portare questi disegni di legge all'esame dell'Aula e di non tenerli nel cassetto come è accaduto sino ad oggi".
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Zedde