Fioccano gli emendamenti al Ddl Stabilità. L'esecutivo conferma l'obiettivo di unificare dal prossimo anno la Tasi e l'Imu per semplificare la vita dei contribuenti. Previsto il ritorno ad aliquote standard e detrazioni fisse sull'abitazione principale.
Kamsin Per la legge finanziaria sarà un mese e mezzo di cammino parlamentare difficile, con imboscate possibili ovunque, e tanti temi spinosi da sciogliere, ad iniziare dalle tasse sulla casa, Tfr e fondi pensione, e le risorse per gli ammortizzatori sociali.
Oggetto di moltissime proposte di modifica è comunque la nuova local tax, che dovrebbe di nuovo superare Imu e Tasi. Il governo vorrebbe far scattare il nuovo regime già dal 2015, ma il semplice accorpamento delle due imposte farebbe solo resuscitare la vecchia Imu. Si vorrebbero ripristinare anche gli sgravi per i figli, e cogliere l’occasione per trasferire ai Comuni anche il gettito dell’Imu sui capannoni, eliminando la loro compartecipazione all’Irpef. Il testo definitivo del provvedimento per ora non c'è. Il Governo ha infatti ancora dei giorni per presentare i suoi emendamenti al testo di legge di stabilità e per svelare la carte.
Ad ogni modo l'obiettivo dell'esecutivo è unificare, dal prossimo anno, la Tasi e l'Imu ed introdurre una local tax affidata ai Comuni. Per gli immobili diversi dall’abitazione principale il nuovo prelievo risulterebbe dalla somma delle attuali aliquote Imu e Tasi (il cui tetto complessivo è al 10,6 per mille ma incrementabile di un ulteriore 0,8 per mille). Per le prime case invece l’ipotesi più probabile è il ripristino della detrazione standard già prevista per l’Imu (200 euro più 50 per ciascun figlio convivente con meno di 26 anni) che però potrebbe essere accompagnata da altre forme di sgravio affidate ai Comuni e basate comunque sull’indicatore Isee. La conseguente riduzione del prelievo sulle case di più basso valore catastale (fino all’azzeramento) sarà compensata da un innalzamento dell’aliquota standard, che arriverebbe ad un valore intermedio tra il 3,3 per mille (massimo) applicato quest’anno e il 4 per mille dell’Imu 2012.
L'imposta per gli inquilini - Un altro aspetto su cui il prossimo anno può portare novità è quello degli inquilini: se oggi questi pagano un quota oscillante tra il 10 ed il 30% dal prossimo anno Renzi ha indicato di voler cancellare la quota a loro carico per gli immobili ad uso abitativo e confermarla invece - con alcune modifiche- per gli immobili delle imprese come i negozi. In queste situazioni il contributo dell’inquilino sarebbe accompagnato dall’assorbimento nell’imposta unica di tributi minori come quelli sulle affissioni.
Vista l’esigenza di fare presto per il primo anno l'unificazione dell'imposizione fiscale sugli immobili dovrebbe essere solo parziale, includendo l’unificazione tra Imu e Tasi e il sostanziale ritorno ad una detrazione standard per le abitazioni principali. Resterà fuori, pertanto, la Tari, la tassa sui rifiuti, dato che le modalità di calcolo sono diverse (per questa imposta non si prende, infatti, in considerazione la rendita catastale dell'immobile), e il Governo ha intenzione di agganciare l'imposta alla quantità di rifiuti prodotti con tempi più lunghi di studio.
Zedde