Province, Madia: sbloccata la mobilità del personale in esubero
Il Ministro della Funzione Pubblica annuncia una stretta contro le regioni in ritardo con il riordino delle funzioni.
Questi ritardi, precisa la Madia, non sono imputabili al Governo bensì ad alcune regioni che stanno rallentando il processo di trasferimento dei dipendenti in esubero dalle province. "Il decreto previsto dalla legge di stabilità - precisa la Madia - che deve definire i criteri di mobilità è stato elaborato, è stato sottoposto alle organizzazioni sindacali ed è stato successivamente portato all'esame della Conferenza unificata, sia il 16 che poi il 30 luglio. Purtroppo, in nessuna di queste due occasioni è stata raggiunta l'intesa nonostante gli sforzi del Governo e il mancato raggiungimento dell'intesa nell'ultima seduta della Conferenza, quella del 30 luglio, è stata determinata da mancato accordo delle regioni, dovuto a sua volta all'opposizione di una sola regione, la regione Veneto, che per via del particolare modo di funzionamento della Conferenza stessa sta rallentando il processo di mobilità" ha detto il Ministro.
"Rispetto a possibili inerzie delle regioni nell'approvazione delle leggi di riordino delle funzioni, il decreto-legge n. 78, di recente emanazione, ha previsto che a partire da novembre, in difetto di tale approvazione, gli oneri per i loro trattamenti economici saranno sostenuti dalle regioni inadempienti" ha concluso il ministro. GamsinIn questo modo il governo spera di mettere un toppa al buco che si è aperto nei conti delle ex province. La novità principale sarà in sostanza l'introduzione di un meccanismo di tipo sanzionatorio a carico delle regioni che continueranno a boicottare il percorso di riallocazione delle funzioni sulla carta non più di competenza degli enti di area vasta, ma che attendono di essere trasferite alle Regioni. Sarà un dm a calcolare quanto dovrà essere versato dalle amministrazioni regionali inadempienti entro il 30 novembre per il 2015 ed entro il 30 aprile negli anni successivi.
La Madia assicura che nessun dipendente soprannumerario perderà il posto di lavoro ma su tutta la procedura pende il termine del 31 dicembre 2016: a quella data chi risulterà ancora in soprannumero sarà collocato in disponibilità.