Scontro sulle macerie dell'eurovoto. Renzi a Bruxelles da vincitore In evidenza
Martedì, 27 Maggio 2014
- Roma, 27 mag. - Dopo il terremoto che ha portato all'Europarlamento un centinaio di deputati euroscettici, nell'Ue si e' aperta la battaglia per conquistare i posti chiave alla guida dell'Unione. Stasera i capi di Stato e di governo dei Ventotto si incontrano a Bruxelles per una cena informale a partire dalle 19 in cui analizzeranno i dati del voto, parleranno ovviamente di Ucraina, ma soprattutto avvieranno il 'risiko' delle poltrone. Prima di partire per la capitale belga, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e' stato ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in cui si e' parlato anche dell'imminente semestre di presidenza Ue. I dati definitivi delle elezioni europee hanno confermato la vittoria del Ppe e del suo candidato alla presidenza della Commissione, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, che ha ottenuto 213 seggi. Al secondo posto i socialisti di Martin Schulz, che hanno ottenuto 190 deputati, seguiti dai liberali dell'Alde con 64 e dai Verdi con 52. Oggi, in una riunione che ha preceduto l'inizio dei negoziati, il presidente dell'Europarlamento, Schulz, e i leader dei gruppi politici si sono riuniti e hanno incaricato Juncker di cercare l'appoggio della maggioranza necessaria per presiedere la Commissione. Juncker rivendica la poltrona, ma lunedi' pomeriggio il premier britannico, David Cameron (i cui Tories porteranno a Strasburgo 19 deputati, uno in meno dei laburisti e 5 in meno del trionfante Ukip di Nigel Farage) ha telefonato ai colleghi europei per invitarli a trarre lezione dall'ondata populista. Il processo di nomina del capo dell'esecutivo comunitario e' definito dai Trattati in termini molto generici (spetta ai leader dell'Ue proporre un candidato, tenendo conto del risultato delle urne), il che lascia spazio alle diverse interpretazioni. Secondo Cameron, i leader europei dovrebbero prima individuare le riforme necessarie e poi scegliere il candidato piu' adatto per attuarle: il premier britannico -che ha promesso un referendum sull'appartenenza del Regno Unito all'Ue nel 2017 in caso i Tories vincano le elezioni del maggio 2015- ritiene che la visione troppo federalisti di Juncker rischia di danneggiare il suo progetto di riformare i rapporti tra Gb e Ue. Nelle ultime ore per la successione a Jose' Manuel Barroso era circolato anche il nome di un tecnico come Chrisine Lagarde, ma il presidente francese, Francois Hollande, avrebbe gia' messo un veto sul nome della direttrice dell'Fmi. Intanto Marine Le Pen ha annunciato che se arrivera' a governare la Francia proporra' un referendum per l'uscita dall'Ue simile a quello che vuole Cameron. .