Aggiornati dall'Inps gli importi delle prestazioni contro la disoccupazione involontaria (Naspi, Dis-Coll, Alas, ISCRO) e la cassa integrazione guadagni (CIGO, CIGS, CISOA) e l'assegno di integrazione salariale corrisposto dal FIS.
Il contributo previdenziale garantisce copertura assicurativa per la pensione, la maternità, la disoccupazione, gli assegni al nucleo familiare, nonché l'assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali.
L'Istat ha certificato un tasso di inflazione definitivo dell'8,1% nel 2022 rispetto al 7,3% provvisoriamente utilizzato dall'INPS per l'adeguamento degli assegni pensionistici dal 1° gennaio 2023. Di conseguenza dal prossimo anno gli assegni saliranno di un ulteriore 0,8% con conguaglio degli arretrati. Aggiornati pure i minimali e i massimali per i lavoratori dipendenti.
Dal prossimo mese i dipendenti pubblici potranno rivolgersi all'Inps, in veste di finanziatore, per incassare prima il trattamento di fine rapporto o di fine servizio (Tfr/Tfs) ed evitare di attendere gli ordinari tempi della liquidazione (fino a otto anni dopo la pensione) o il prestito alla banca.
I chiarimenti in un documento dell'INPS. C'è tempoa dal 1° febbraio al 31 marzo 2023 per conseguire un contributo mensile da 150 a 500€ a seconda del numero di figli. Per la presentazione delle domande occorre un'attestazione ISEE valida per il 2023 non superiore a 3.000€.