Lo strumento, scaduto il 31 dicembre 2019, consentiva di accedere ad un prestito erogato dalle banche con un anticipo sino a 43 mesi rispetto all'età pensionabile.
APE Volontario
L'Ape volontario, tecnicamente denominato anticipo finanziario a garanzia pensionistica, è uno strumento introdotto con la legge di bilancio per il 2017 (art. 1, co. 164 e ss. della legge 232/2016) che consentiva di ricevere un prestito mensile, erogato dal sistema bancario, in attesa della maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia nel sistema pubblico obbligatorio. Ha avuto breve durata: decollato agli inizi del 2018 è scaduto il 31 dicembre 2019.
Ha interessato i lavoratori iscritti presso l'assicurazione generale obbligatoria, le forme ad essa sostitutive od esclusive in possesso di 63 anni di età, 20 anni di contributi e a non più di 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio.
L'operazione consisteva in un prestito bancario, garantito da un'assicurazione privata contro il rischio premorienza che, una volta raggiunti i requisiti per la normale uscita di vecchiaia, il lavoratore - pensionato avrebbe iniziato a ripagare mese per mese tramite trattenute alla fonte sulla sua pensione operate direttamente dall’INPS. Per i successivi venti anni.
La durata del prestito
Si poteva chiedere un prestito da sei ad un massimo di 43 mesi rispetto al pensionamento di vecchiaia scegliendo liberamente anche l'importo (da un minimo di 150 euro al mese ad un massimo compreso fra il 75 e il 90% della pensione netta maturata al momento della richiesta e certificata dall'Inps in base alla durata dell’anticipo). Il prestito era erogato mensilmente dal sistema bancario tramite l'INPS con il patto che al momento del pensionamento l'INPS avesse riversato al finanziatore il capitale e gli interessi per i successivi 20 anni. Era prevista una polizza contro il rischio premorienza dell'assicurato e la facoltà per lo stesso di estinguere anticipatamente il prestito.
La complessità e lo scarso appeal registrato tra i lavoratori hanno segnato la sorte dello strumento che non è stato rinnovato oltre il 31 dicembre 2019 a distanza di poco più di un anno dal suo debutto.
Il ruolo delle imprese
Era stata concessa anche la possibilità per le imprese di contribuire all'operazione versando a favore del lavoratore una somma ad incremento del montante contributivo (cd. ape aziendale)
Documenti: Il testo del DPCM 150/2017 sull'APe volontario; La slide di Palazzo Chigi del Settembre 2017; Le Slide di Palazzo Chigi del 6 Novembre 2016; Circolare Inps 28/2018; Le Slide di Palazzo Chigi del 13 Febbraio 2018; La Slide di Palazzo chigi del 13 Febbraio 2018 (esempi); Messaggio inps 1604/2018
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