Decreto sviluppo 2012: ecco la bozza in Cdm
Tra le innovazioni più interessanti del pacchetto sviluppo, i minibond e lo sblocca-centrali: i primi sono obbligazioni e cambiali che le imprese non quotate, medie e piccole, possono emettere per finanziarsi, ma in presenza di alcuni requisiti come l’assistenza di uno sponsor, la certificazione dell’ultimo bilancio e la circolazione dei titoli tra investitori qualificati. Per la questione energetica, c’è già discussione tra Regioni e Stato perché l’accelerazione che vuole lo Stato va contro alla famigerata inerzia regionale, visto che si tratta circa di 10 miliardi di euro in investimenti privati da sbloccare, ad esempio gasdotti e rigassificatori sulla linea adriatica. Nel secondo pacchetto, previsto non prima di un mese, dovranno poi avere spazio la detrazione del 30% per le imprese che investono in ricerca, gli sgravi (forse fino al 100%) per le aziende che assumono personale qualificato, l’innalzamento del tetto delle compensazioni Iva e l’estensione a tutti dell’”Srl a 1 euro” (attualmente è stata introdotta solo per gli under 35). Più “nuovi strumenti di finanziamento delle piccole e medie imprese”.
Tra le altre misure previste l’aumento dal 30 al 40% del credito d’imposta sugli investimenti in ricerca. Scompare anche la soglia minima, mentre scende da 600mila a 300mila il tetto massimo del possibile beneficio. Si tratta di un incentivo per le piccole e medie imprese. C’è infatti maggiore attenzione, nell’ultima versione delle norme, a legare gli investimenti ad un effettivo aumento dell’occupazione. Per non far decadere il diritto il numero dei dipendenti deve risultare superiore a quello in bilancio per il periodo d’imposta precedente. Ed i nuovi posti di lavoro devono essere “conservati per un periodo minimo di tre anni, ovvero di due anni nel caso delle piccole e medie imprese”. Salta, inoltre, l’aliquota del 50% del costo sostenuto per il credito di imposta sulle spese del personale legate a personale interno e nuovi assunti con contratti a progetto.
Dovrebbe poi esserci una moratoria sui finanziamenti agevolati concessi dal Ministero dello sviluppo economico: può essere disposta, per una sola volta, una sospensione di dodici mesi del pagamento della quota capitale delle rate. Al tal fine il Ministro dello sviluppo economico, con decreto di natura non regolamentare da adottare entro novanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto-legge, stabilisce condizioni e criteri per la concessione di tale beneficio, nonchè i termini massimi per la relativa richiesta, prevedendone l’applicazione anche alle iniziative nei cui confronti sia stata già adottata la revoca delle agevolazioni in ragione della morosità nella restituzione delle rate, purchè il relativo credito non sia stato iscritto a ruolo, e determinando, in tal caso, modalità di restituzione graduale.
Un’ultima norma, infine, prevede che il professionista che espone informazioni false nelle attestazioni o relazione ovvero omette di riferire informazioni rilevanti, è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da 50mila a 100mila euro. L’articolo aggiuntivo prevede che “se il fatto è commesso al fine di conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri, la pena è aumentata. Se dal fatto consegue un danno per i creditori la pena è aumentata fino alla metà”.
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