Esodati, l'appello dei contributori volontari ai Parlamentari
Desidero portare alla Vostra gentile att.ne la situazione di chi versa contributi volontari dei quali si fa fatica a trovare informazioni perchè ho l'impressione che siano lasciati in balia al loro destino senza difese, dalle trappole istituite per non dare loro la pensione.
Nel mio caso ad esempio:
- completo a dicembre del 2012 i 40 anni di contribuzione e ora ho 59 anni compiuti
- il 29 dicembre 2007 sono stato autorizzato a versare i contributi volontari dall’Inps
- poi da febbraio a giugno 2008 ho lavorato (5 mesi versando i relativi contributi Inps)
- poi dal 1 luglio 2008 sto continuando fino ad ora a fare i versamenti volontari
Fino a giugno del 2012 potevo andare con i 40 anni con la finestra dei 18 mesi ma poi con l'ultima legge di luglio (non ricordo la data esatta) hanno posto il paletto che dalla data della autorizzazione ai versamenti volontari non devi aver più lavorato un giorno!
Mentre io ho lavorato quei fatidici 5 mesi nei primi mesi del 2008.
Ora con questa variazione ultima ne chiedono 42 anni di versamento + aspettativa di vita!
La beffa è che per i prossimi 2 anni e + più, l'Inps continua a chiedermi un aumento anche degli importi dei versamenti volontari per poi calcolare un importo di pensione che sarà più basso dell'attuale!!!.
Trovo molto ingiusto tutto questo perchè i soldi dei contributi l’Inps li ha sempre ricevuti da parte mia e anche per i 5 mesi che ho lavorato!
Sarà possibile rivedere la clausola capestro di aver lavorato per un breve periodo durante i versamenti dei contributi volontari? Possibile che persone intelligenti che guidano il nostro paese creino una situazione così iniqua per le famiglie dopo aver lavorato e versato intensamente per ben 40 anni, mentre molti attuali pensionati non hanno versato contributi per così tanto tempo e magari da anni si godono una grossa pensione e molti con importi definiti "pensioni d'oro"?
Mi fa piangere quando sento gli esponenti politici che dicono che non ci sono risorse: basterebbe livellare con un tetto massimo le pensioni attuali ed eliminare le spese di mezzi militari di aerei e navi da guerra e tutto ciò che ci va dietro. Pur pagando gli stipendi agli attuali militari che stiano a casa con le loro famiglie, agli italiani si libererebbero enormi risorse ad esempio per pagare le pensioni a chi ha già dato. Fausto Giovanni
La situazione è purtroppo ben nota. Il decreto interministeriale firmato lo scorso 1° Giugno ha imposto, con riferimento agli autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione, la necessità di non aver ripreso alcuna attività lavorativa successivamente al conseguimento dell'autorizzazione come condizione per poter mantenere (potenzialmente) le previgenti regole di pensionamento. Si tratta di un vincolo contestato da tutte le forze politiche ma tutt'ora ancora valido.
Attualmente in Parlamento sono stati presentati diversi emendamenti alla Legge di Stabilità per estendere la salvaguardia anche al caso di specie. Rimane da vedere se queste proposte riceveranno luce verde da Camera e Senato.
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