L'isopensione può essere interrotta anticipatamente
I titolari dell'assegno di esodo fornero e degli assegni straordinari a carico della solidarietà settoriale possono anticiparne la scadenza alla maturazione di requisiti pensionistici anteriori (es. pensione anticipata, Quota 100 o Quota 102) rispetto a quelli fissati al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
Ipotizzando di aderire all’accordo di isopensione per vecchiaia che la mia azienda propone, visto che maturo nei prossimi 7 anni il diritto alla pensione di vecchiaia (oggi ho 61 anni e 4 mesi) e ho maturato 28 anni di contribuzione nel fondo elettrico, è possibile durante il periodo di isopensione fare domanda per avere la pensione anticipata con cumulo gratuito rinunciando alla isopensione, visto che ad oggi ho anche 11 anni e 5 mesi (comprensivi di 2 anni di riscatto della laurea e anno di militare) nel FPLD, e considerando anche la contribuzione che l’azienda farà durante il periodo di isopensione dovrei maturare le condizioni per la pensione anticipata il 30 -6-2025? Chiedo inoltre se alla fine del periodo di isopensione la pensione di vecchiaia verrà calcolata applicando il cumulo gratuito dei due fondi.
L'accesso all'isopensione non inibisce la facoltà di aderire alla pensione anticipata (o ad altri trattamenti pensionistici es. opzione donna o quota 100) ove il lettore abbia maturato - durante l'erogazione dell'assegno a carico dell'azienda - il diritto al trattamento pensionistico ancorché in regime di cumulo dei periodi assicurativi. Indicazioni in tal senso, del resto, sono state fornite dall'INPS nella Circolare n. 142/2021.
Si tratta chiaramente di una ipotesi infrequente perchè in generale le prestazioni di accompagnamento alla pensione sono agganciate alla maturazione del più vicino dei requisiti pensionistici tra vecchiaia ed anticipata. Tuttavia ove ci sia contribuzione mista può accadere che l'esodo sia accompagnato alla vecchiaia e che nel frattempo si maturi il diritto alla pensione anticipata in regime di cumulo dei periodi assicurativi. Ovviamente il lettore dovrà considerare che l'interruzione anticipata dell'isopensione comporterà il mancato versamento della contribuzione correlata a carico dell'azienda.
Si conferma, inoltre, che al termine dell'isopensione il lettore potrà presentare domanda di pensione di vecchiaia in regime di cumulo dei periodi assicurativi maturando così una pensione composta sia della quota FPLD che della quota di competenza del fondo elettrici.
Buon giorno, Sono impiegato pensionabile INPS con data di nascita 14 Marzo 1957 e con contributi versati dal Gennaio 1981, per il periodo 1981 /1995 ho maturato il sistema retributivo, per cui andrei in pensione con il misto. Volevo sapere qualora passasse la riforma delle pensione che sancisse la cancellazione del retributivo, perderei il diritto di andare in pensione con il sistema misto? dal momento che ho gia' maturato i requisiti pensionistici, la mia situazione puo' considerarsi cristallizzata oppure rischierei di vedermi cancellato il periodo retributivo? La mia situazione puo' considerarsi un diritto acquisito?
Si ricorda che le regole di calcolo degli assegni non possono essere mutate in senso retroattivo. Quindi il lettore non ha nulla da temere. Come già anticipato in altre occasioni eventuali riforme potrebbero solo aggiungere un ulteriore canale di pensionamento con le regole interamente contributive. Già oggi è così solo che è riservato alle donne. Tra qualche tempo forse sarà così anche per gli uomini.
Sono un ingegnere nato nel 1952 e sono stato iscritto a INARCASSA sino al 31/12/2013; da l 1/1/2014 percepisco una pensione da INARCASSA-. Sono iscritto alla Gestione separata INPS: risultano versati contributi per complessivi € 80.000,00 (circa). Ho diritto ad una pensione integrativa o ad un supplemento di pensione?
Sì, ha diritto ad una pensione supplementare all'età di 67 anni sulla base della contribuzione versata nella gestione separata dell'INPS.
Disoccupata mancano tre anni alla pensione (se saranno mantenuti i 41 anni e 10 mesi sperando mantengano anche sistema misto retributivo e contributivo) ho due alternative proseguire i versamenti volontari o trovare impiego come badante presso familiare non autosufficiente. La domanda è l'importo della pensione che percepirò sarà uguale indipendentemente dalla decisione che prenderò o l'importo della pensione sarà più alto con i contributi volontari? Chiedo perché i contributi versati volontariamente sono più del doppio di quelli versati come badante ipotizzando di percepire 1000 euro mensili.
No, non sarà uguale. Se verserà i volontari raggiungerà una pensione più elevata. Se verserà come badante pagherà molto meno ma svaluterà le quote di pensione anteriori al 1996 in quanto ancora calcolate con il sistema retributivo (dove contano gli ultimi stipendi). Si dovrà quindi valutare il rapporto costi-benefici delle due opzioni.
Sono infermiere e lavoro in un pronto soccorso di una azienda sanitaria pubblica dal gennaio 1996, quindi, ad oggi, 25 anni di servizio continuativo ed ho 50 anni di età anagrafica.
Qualche anno fa , feci domanda per il riscatto degli anni di studio della scuola per infermieri (triennale) diploma conseguito nel 1994 , adesso titolo equipollente universitario, laurea triennale.
Il 16 novembre scorso mi é arrivata la risposta dall’INPS. Hanno accettato la mia domanda e mi hanno dato come termine il 16 febbraio (90 giorni) per accettare di pagare 10 mila euro circa per riscattare 3 anni di studi. In tutto questo, nel frattempo, ho riscattato senza spese l’anno di servizio militare. Quindi se accettassi di pagare la cifra chiesta entro i termini, avrei 4 anni di contributi in più ( 3 di studi + 1 di servizio militare)
Allo stato attuale e in previsione di riforme future pensionistiche, è conveniente ? Oppure no?
Capisco che ragionare oggi al cospetto di 10-15 anni di probabili e future riforme politiche in tema di welfare é complicato, tuttavia siccome una decisione devo prenderla nel breve, chiedo quale sia il vostro parere , solo tecnico chiaramente e di esperti della materia.
Allo stato attuale conviene pagare. Con il riscatto conseguirebbe la pensione anticipata con un anticipo di circa tre anni rispetto all'età di vecchiaia. E lo farebbe ad un onere contenuto, cioè 10 mila euro per tre anni una cifra persino inferiore al nuovo riscatto light (3 anni di anzianità costano circa 15mila euro). Senza contare che la cifra si deduce dal reddito. Persino se fosse spinto a chiedere il calcolo contributivo (cosa che sconsiglio per non danneggiare il trattamento acquisito) l'operazione resterebbe conveniente.