Sono una dipendente di un Istituto di Credito, sono nata a giugno del '56 e a fine agosto '12 avrò 35 anni di contributi. La mia Azienda il 29/07/11 ha dato la possibilità ai suoi dipendenti di accedere a un fondo esuberi maturando determinate caratteristiche. Io ho aderito all'accordo ritenendo di maturare i requisiti per la pensione di vecchiaia entro l'ottobre del 2017.
I calcoli che faccio, e che mi sono stati confermati dall'Inps, sono: 60 anni l'08/06/2016 + 1 anno di finestra + 3 mesi di aspettativa di vita. L'Azienda mi sta contestando dicendomi che in base alla legge 111/11 nel 2016 io dovrei avere 61 anni.
Le chiedo gentilmente se può rispondermi, in quanto credo che l'Azienda stia facendo i calcoli in base alle quote. Ho letto velocemente il testo della legge e mi sembra parlasse di un aumento di vita per le donne a partire dal 2020.
Rita Bruni
La posizione dell'azienda è corretta. Nel corso dell'estate 2011 è stato infatti approvato l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne del settore privato dapprima previsto a partire dal 2020, poi anticipato al 2014 con il Dl 138/2011.
Dunque ai sensi dell'articolo 18, comma 1, del Dl 98/2011 convertito con la legge 111/2011 e successivamente modificato dall'articolo 20, comma 1 del Dl 138/2011 convertito con legge numero 148/2011 e considerando l'applicazione dell'aumento della speranza di vita (3 mesi dal 2013 e altri 4 mesi dal 2016) disciplinato ai sensi dell'articolo 12, comma 12-bis del Dl 78/2010 e successive modifiche ed integrazioni, la pensione di vecchiaia si sarebbe perfezionata con un'età pari a 61 anni ed un 1 mese relativamente all'anno 2016.
Si ricorda che resta in vigore la disciplina delle finestre mobili pari a 12 mensilità dalla data di perfezionamento del requisito e che è necessario trovare conferma ufficiale nel decreto fornero sugli esodati circa la possibilità di andare in pensione con i requisiti sopra menzionati.