Le pensioni in totalizzazione si adeguano alla stima di vita
Ho 57 anni. Ho iniziato a lavorare come dipendente privata nel 1985, e a maggio 2013 sono stata messa in mobilità. Finora ho maturato presso l'Inps (Ago, assicurazione generale obbligatoria) 1348 settimane di contributi, oltre a 71 settimane per contributi figurativi (Cigs); la mobilità durerà 18 mesi. Sono architetto. Qualora riuscissi ad avviare la libera professione, potrei iscrivermi a Inarcassa e versare lì i futuri contributi, ma poi dovrei procedere alla ricongiunzione, che dicono sia molto onerosa. Non ho riscattato i cinque anni di laurea. Che cosa mi conviene fare per incrementare la mia pensione? Iscrivermi a Inarcassa o riscattare la laurea? O che altro? Franca da Firenze
Le attuali tipologie di pensione erogate dall'Inarcassa non consentirebbero alla lettrice di riuscire a perfezionare il requisito per l'accesso a una delle prestazioni erogate a oggi, salvo il conseguimento della pensione di vecchiaia unificata "posticipata" a 70 anni. In considerazione dell'anzianità contributiva posseduta dalla lettrice presso l'Inps, qualora la stessa apra una posizione presso l'Inarcassa e non intenda esercitare la facoltà di ricongiunzione di cui alla legge 45/1990, potrebbe utilizzare le diverse contribuzioni accreditate ricorrendo alla totalizzazione nazionale (Dlgs 42/2006). A oggi la pensione in totalizzazione si consegue con 65 anni e tre mesi di età, e almeno 20 anni di contributi. Il requisito anagrafico dev'essere ulteriormente incrementato per effetto degli adeguamenti legati alla speranza di vita dal 2016.
La totalizzazione, solitamente, comporta la liquidazione di tanti pro quota di pensione in funzione degli istituti previdenziali coinvolti con le regole del sistema contributivo, salvo che in una delle gestioni l'assicurata possa far valere un diritto autonomo (in questo caso tale gestione liquiderà la quota con le regole di calcolo vigenti secondo il proprio ordinamento). In assenza di iscrizione alla Cassa professionale, il riscatto della laurea potrà essere esercitato presso l'Inps, valutando al contempo l'eventuale possibilità di richiedere l'autorizzazione al versamento dei contributi volontari al fine di incrementare ulteriormente la posizione previdenziale.
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