Pensioni, Avviare un'attività autonoma non abbatte la rendita pensionistica
Il dubbio di molti lettori allettati dalla prospettiva di un'attività autonoma dopo la conclusione di un rapporto di lavoro dipendente. Anche se non è stata maturata la pensione i nuovi contributi, ancorché esigui, non ridurranno le quote di pensione maturate.
Ho 57 anni e poco più di 29 anni di contributi versati. Ho cominciato a lavorare prima del 1995 quindi credo che la mia pensione sarà calcolata con il sistema misto, mi corregga se sbaglio.
Ad oggi ho maturato una pensione lorda di 2113 €, (calcolo effettuato dall'INPS) ma ho smesso di contribuire a settembre 2021 data in cui ho dato le dimissioni dal precedente lavoro. Ho ora intenzione di iscrivermi come coltivatore diretto a cominciare da Novembre 2022, e quindi pagherei i contributi come tale, contributi che sono sensibilmente ridotti rispetto a quelli che pagavo prima.
Quanto sarà la mia pensione di vecchiaia al raggiungimento dei 67 anni? Sarà diminuita rispetto a quella maturata ad oggi? O rimarrà più o meno invariata?
Aggiungo che ho fatto domanda di versamenti per contributi volontari, il calcolo fatto dall'INPS mi indica di versare circa 27.000 € annui, in base ai versamenti che avevo prima come lavoratore dipendente. Mi conviene versare 270.000 € in 10 anni?!!! Anziché pagare i contributi come coltivatore diretto?
L’iscrizione alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (commercianti, artigiani e coltivatori diretti/imprenditori agricoli professionali) oppure presso la gestione separata dell’Inps (in qualità ad esempio di collaboratore o professionista con partita iva) non influenza le quote maturate nel FPLD, frutto cioè dei periodi di lavoro dipendente nel settore privato.
Ciascuna gestione previdenziale, infatti, mantiene le proprie regole di calcolo e le rispettive retribuzioni di riferimento. Al momento del pensionamento il lavoratore riceverà una pensione composta dalla somma dei periodi maturati in ciascuna gestione. In definitiva i nuovi versamenti in qualità di lavoratore autonomo non abbattono i rendimenti maturati nel FPLD ma si aggiungeranno ad esso. Naturalmente il rendimento aggiuntivo sarà scarso perchè i contributi da lavoro autonomo «pesano» meno rispetto a quelli da lavoro dipendente.
Altra cosa, invece, è proseguire volontariamente l’assicurazione IVS nel Fpld. In tal caso si prendono a riferimento le ultime contribuzioni nel FPLD e, pertanto, l’onere economico sarà molto superiore. Naturalmente anche la pensione sarà più elevata.