Pensioni, contano le ultime retribuzioni percepite
Sono nato nell'agosto 1960, rientro nel sistema retributivo. Ho la possibilità di reimpiegarmi, ma con uno stipendio molto inferiore a quello che percepivo in passato, per arrivare ai nuovi requisiti richiesti per la pensione anticipata. Al patronato mi hanno detto che se trovo una nuova occupazione perderò una rilevante parte della pensione. E' davvero così? Ma ai fini del calcolo della quota A e B, si prenderanno gli ultimi stipendi al 31 dicembre 2011 (fine del sistema retributivo) o gli ultimi del 2019 (fine dell'attività lavorativa, se la trovassi)? Vincenzo
Dipende. La riforma Monti-Fornero, con l'istituzione della quota contributiva relativa alle anzianità maturate a decorrere dal 1° gennaio 2012, ha congelato i coefficienti di rendimento al 31 dicembre 2011. Tuttavia, stanti le disposizioni contenute nella riforma Amato (Dlgs 503/1992), le retribuzioni prese a riferimento saranno quelle antecedenti la decorrenza della pensione o, in ogni caso, le ultime percepite.
Quindi nel caso di specie, un reimpiego con stipendio inferiore a quanto percepito prima della cessazione dell'attività lavorativa comporterà una riduzione del trattamento pensionistico tanto maggiore quanto sarà l'arco temporale in cui le retribuzioni più basse saranno percepite.
Invia una DomandaOgni giorno la consulenza ai lettori. Inviare un quesito e' semplice e gratuito. Se sei già registrato esegui il log- in oppure registrati ora e poi clicca il pulsante in basso. Invia il tuo Quesito! | Newsletter |