Pensioni: le riduzioni, il riscatto e le nuove regole
Sono un dipendente cui si applica il metodo misto. Qualora volessi riscattare la laurea che copre il periodo 1980/1984 avrei un beneficio sulla quota retributiva o contributiva (post 1995), considerato che la domanda viene fatta dopo il decreto salva Italia che prevede solo quote contributive? Dario da Roma
Il riscatto della laurea è ammesso solo se non coincidente con un periodo già coperto e utile a pensione. Considerato che il periodo si colloca temporalmente prima del 1996, il riscatto andrà ad aumentare il periodo retributivo e il corrispondente onere, determinato dall'Inps, sarà calcolato con le medesime regole. L'eventuale perfezionamento di 18 anni di contributi entro il 1995 comporterà un calcolo della pensione con le regole retributive per le anzianità contributive maturate entro il 2011.
Per la vecchiaia i 15 anni vanno maturati entro il 1992
Sono nata nel 1953 e ho lavorato fino al dicembre 1996, data dalla quale non ho più lavorato per assistere mia figlia. Alla fine del 1992 ho versato 14 anni di contributi e a oggi ne ho 18. Avrò diritto a pensione?
La circolare Inps 16/2013 consente di accedere alla pensione di vecchiaia a condizione di poter far valere 15 anni di contributi entro il 31 dicembre 1992. Nel caso in esame, l'interessata non riesce a perfezionare il requisito contributivo entro la data citata, motivo per cui, l'accesso al pensionamento di vecchiaia – al raggiungimento dei requisiti anagrafici vigenti tempo per tempo – sarà consentito esclusivamente con almeno 20 anni di contributi.
Prevista la riduzione dell'1-2% per la pensione anticipata
In quali casi si applicano le penalizzazioni per le pensioni anticipate? Giovanni
Le riduzioni si applicano nei confronti di quei lavoratori che accedono alla pensione anticipata indipendentemente dall'età anagrafica e hanno meno di 62 anni. Per il 2013 sono richiesti 41 anni 5 mesi per le donne (+1 anno per gli uomini). La riduzione è pari all'1% per ogni anno di anticipo tra 60 e 62 anni e sale al 2% per ogni ulteriore anno rispetto ai 60. Il decreto legge 216/2011 ha previsto, fino al 2017, la non applicazione delle riduzioni se la contribuzione deriva esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro, malattia, cassa integrazione guadagni ordinaria, infortunio, astensione obbligatoria per maternità, servizio militare e costituzione di rendita vitalizia; in caso contrario la riduzione opererà anche in presenza di un contributo diverso da quelli previsti. Le riduzioni si applicano esclusivamente sulla quote retributive e sono ininfluenti ai fini della determinazione della quota contributiva.
Ritiro anticipato solo se l'assegno supera i 1.238,44 euro
Quali sono i requisiti richiesti per conseguire la pensione anticipata riservata ai contributivi puri?
I lavoratori privi di anzianità contributiva prima del 1996 potranno accedere alla pensione al compimento di 63 anni 3 mesi (dal 2013) e almeno 20 anni di contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria, da riscatto) con esclusione di quella accreditata figurativamente a qualsiasi titolo. L'accesso è comunque subordinato a un importo soglia mensile che non potrà essere inferiore a 2,8 volte l'assegno sociale (per il 2013 1.238,44 euro).
Chi ha maturato i requisiti può cessare il rapporto
Sono una lavoratrice di 63 anni e da 25 anni lavoro nell'industria. Quando potrò andare in pensione? Francesca
L'interessata ha già maturato un diritto a pensione entro il 31 dicembre 2011 avendo compiuto 60 anni di età unitamente ad almeno 20 anni di contributi. L'accesso al pensionamento è subordinato esclusivamente alla cessazione del rapporto di lavoro.
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