Pensioni, Precoci beffati dal ddl di bilancio 2022
La risposta ai principali quesiti dei lettori in merito alla Riforma contenuta nel disegno di legge di bilancio per il 2022. Salta il riscatto gratuito della laurea.
Il 31 dic. p.v. maturo i requisiti per accedere alla pensione anticipata con il requisito contributivo ridotto a 41 anni ed è mia intenzione andare in quiescenza. Avendo iniziato l’attività lavorativa alla età di 14 anni rientro fra i cosiddetti lavoratori precoci (l.p.) ed essendo in Naspi sino al 31 marzo p.v dovrei andare in pensione dal 1° luglio 2021 perché devo attendere 3 mesi di inoccupazione. Ho letto il ddl bilancio e grazie anche ai Vostri commenti ho intuito infatti che quest'ultimo requisito sembra sparire solo per chi prende(rà) l'Ape Agevolato ma non per me che sono un precoce. Rimango perplesso e credo sia una profonda ingiustizia dato che i requisiti erano gli stessi. Come stanno esattamente le cose?
Si comprendono le perplessità del lettore. Il ddl di bilancio elimina dal 1° gennaio 2022 il requisito dei 3 mesi di inoccupazione successivamente all'integrale esaurimento della Naspi ai fini dell’accesso all’Ape Sociale. La medesima disposizione, tuttavia, non è replicata anche ai fini dell'accesso alla pensione con 41 anni di contributi (per i lavoratori cd. precoci). Per cui, salvo modifiche nel corso dell'esame in Parlamento, i requisiti tra le due prestazioni saranno diversi con i precoci che dovranno far trascorrere i tre mesi prima di conseguire la pensione.
Peraltro già attualmente i requisiti di accesso alle due prestazioni non sono pienamente omogenei con i disoccuati a seguito dell'esaurimento di un contratto a termine che hanno guadagnato dal 2018 il diritto all'ape sociale a differenza dei precoci.
Sono un pubblico impiegato per la precisione dipendente della Regione siciliana. Avendo raggiunto i requisiti per la quota 100 posso esercitare il diritto di andare in pensione anche nel 2022 o 2023, anche se verrà emanata a gennaio 2022 la quota 102 che sostituirà quota 100?
La risposta è positiva. Chi ha maturato i 62 anni (con nascita entro il 31.12.1959) e i 38 anni di contributi mantiene sempre il diritto a presentare domanda di pensione ed accedere a Quota 100 anche dopo il 31.12.2021, come specificato dallo stesso articolo 14, c. 1, del D.L. n. 4/2019. La manovra introdurrà una ulteriore quota, parzialmente coincidente, aperta ai nati entro il 1958 che dovranno maturare nel 2022 un minimo di 64 anni con almeno 38 anni di contributi e mantenendo le altre caratteristiche della quota 100.
Ho sentito parlare tempo fa del riscatto gratuito della laurea. Tanto sbandierato ma ad oggi non ho trovato nulla neanche sulla vostra rivista. Come mai?
Il riscatto gratuito della laurea è stata solo una ipotesi. Non è prevista nel disegno di legge di bilancio nè riteniamo sarà approvata.
Il 27 Ottobre il MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE ha emanato il DM "Adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita. (21A06556) (GU Serie Generale n.268 del 10-11-2021) " Ad oggi 23 Novembre l'INPS NON ha ancora emanato alcuna Circolare in merito all'età in cui si potrà avere la pensione di vecchiaia nel biennio 2023-204 e 2025-2026. Considerando che in varie aziende è possibile accedere all'isopensione (di cui all',art.4 della Legge Fornero), quando pensate che verranno applicate da INPS le disposizioni del DM citato sopra?
Riteniamo entro il primo trimestre del 2022.