Quota 100, Diritto a pensione cristallizzato
La questione interessa molti lettori. Se sono raggiunti i requisiti di 62 anni e 38 di contributi entro il 31 dicembre 2021 si può andare in pensione in qualsiasi momento successivo. A prescindere dalla quota 102.
Sono nato il 30/11/1959 vorrei sapere se è possibile andare in pensione con quota cento anche negli anni ( 2022-2023-2024 ) . la mia situazione: ho 13 anni ci contributo riscattati nella gest. pubblica , un anno di militare, poi ho 11 anni ( + 06 mesi , questi riscattati nel 2021 pagando 1700€ ) , poi lavoro dal 01/07/2007 presso ente pubblico ( comune ) dovrei andare con sistema misto in quanto ho contributi da novembre 1979 e fino al 31/12/1995 ho meno di 18 di contributi .
Sì, si conferma che se ha raggiunto il diritto a pensione con quota 100 entro il 31 dicembre 2021 può andare in pensione in qualsiasi momento successivo (es. 2022, 2023). Ciò a prescindere da qualsivoglia nuovo canale di uscito (es. quota 102) contenuto nella legge di bilancio 2022.
Leggendo nel vostro sito è possibile maturare i requisiti per quota 100 entro il 31/12/2021, ma fare la domanda di pensione successivamente C'è un limite o posso aspettare anche due anni?
Se questo fosse possibile la pensione sarebbe calcolata in base ai contributi versati successivamente al 31/12/2021 ?
Si conferma che il lettore può presentare domanda in qualsiasi momento successivo essendosi il diritto a pensione cristallizzato. Naturalmente l'assegno sarà calcolato con l'inclusione dei contributi versati successivamente al 31.12.2021 sino alla data di pensionamento effettiva e con i coefficienti di trasformazione relativi alla data di decorrenza prescelta.
insegnante di ruolo, in prospettiva di adire quota100 entro il 31 dicembre p.v., a fronte di una situazione contributiva in difetto di poche settimane per il raggiungimento del requisito dei 38 anni, ho individuato una situazione di contributi omessi - ormai prescritti - in veste di collaboratore di impresa commerciale.
Ciò premesso, a metà luglio u.s. ho presentato - tramite patronato - domanda di costituzione rendita vitalizia: pratica non ancora evasa.
Premessa la mia presentazione della domanda al Ministero dell'Istruzione - entro il termine fissato al 31/10 pv - per cessazione dal servizio al 31/08/2022 subordinato alla maturazione dei requisiti, è lecita la mia preoccupazione nel non avere ancora ricevuto, pur sollecitata, una riscontro da parte di INPS ?
Entro quale scadenza dovrà essere definita la costituzione della rendita vitalizia per non rischiare di perdere la maturazione del diritto al 31/12/2021 ?
La procedura effettuata è corretta e si ritiene che il lettore, accettata la richiesta di riscatto dei periodi di omessa contribuzione, avrà modo di maturare il requisito contributivo entro il 31 dicembre 2021. La procedura di accertamento del diritto a pensione per le cessazioni del personale scolastico con decorrenza 1.9.2022 si completerà entro la primavera del prossimo anno. Pertanto entro tale data l'INPS dovrà definire la richiesta di riscatto.
Ho presentato una domanda di Rendita Vitalizia il novembre 2020. Tale richiesta e' relativa all' anno 1984, per 10 mesi di contributi non versati dal mio datore di lavoro dell' epoca. L' articolo 13 della legge1338/1962 prevede che l' INPS verifichi la documentazione presentata ed accetti o respinga la richiesta Nel mio caso l' INPS viceversa non fornisce nessuna risposta dopo un anno circa dall' invio della documentazione. E' possibile fare qualcosa per "costringere" l' INPS a fornire una risposta che non sia la solita "pratica ancora in lavorazione" ?
Secondo la Deliberazione del Consiglio di Amministrazione dell'INPS n. 111 del 21 dicembre 2020 le domande di riscatto vanno concluse entro 85 giorni dalla ricezione della domanda completa di tutti i suoi elementi (Circ. Inps 55/2021). Se il termine finale per l'adozione del provvedimento spira inutilmente, incluso l'eventuale termine di sospensione, l'interessato può rivolgersi al soggetto titolare del potere sostitutivo, il quale deve concludere il procedimento entro un termine pari alla metà dell'originario. Allo stato attuale l'interessato può rivolgersi al Direttore centrale/regionale/di coordinamento metropolitano competente per territorio.
Vorrei un parere sulla mia situazione contributiva. Ho lavorato dal 1967 al 1998 purtroppo per periodi discontinui e la posizione contributiva ammonta a 671 settimane. Anni fa ho chiesto ad un patronato, prima della riforma Fornero, ragguagli sul modo migliore per arrivare alle 780 settimane che davano diritto alla pensione, e la risposta che mi è stata data e che era tutto a posto. Recentemente ho chiesto all'INPS un Ecocert da cui risulta che non è tutto a posto, le settimane presenti non sono sufficienti a coprire il periodo e che qualsiasi richiesta attuale di integrazione è tardiva. Ho 68 anni e non è attuabile una ripresa lavorativa. potete cortesemente darmi una risposta in merito.
Sulla base delle indicazioni fornite la lettrice dovrebbe procedere al versamento dei contributi volontari per coprire il periodo mancante al requisito contributivo richiesto per la pensione di vecchiaia. L'operazione ovviamente ha un costo economico ma è l'unica alternativa per non perdere la contribuzione versata. Difficile ipotizzare altre strade in assenza di una visione dell'estratto conto contributivo.
Sono un operaio dipendente industria sono disoccupato dal 2017 dopo aver usufruito di tutti gli ammortizzatori sociali ho 59 anni e 39 di contributi ,ci sono delle possibilità di pensione anticipata con tali requisiti?
Il lettore, purtroppo, è ancora troppo distante dalla maturazione di qualsiasi strumento di accompagnamento alla pensione.