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Pensioni, dalla Regione Lazio 3 mln per la staffetta generazionale
Parte nella Regione Lazio la ‘staffetta generazionale’ grazie ad un finanziamento di tre milioni di euro e la pubblicazione del bando per le imprese che hanno una sede nel territorio regionale. "Si tratta di un’iniziativa importante – spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - che ci permetterà di creare nuove possibilità di accesso al mondo del lavoro per i nostri giovani. Kamsin Un bando da 3 milioni di euro per favorire l’attivazione di un processo di ricambio generazionale che avrà effetti positivi sia sull’offerta che sulla domanda nel mercato del lavoro”.
“La staffetta generazionale - ha dichiarato l’assessore al Lavoro, Lucia Valente - è un’iniziativa sperimentale per facilitare l'accesso dei giovani al mondo del lavoro in un ottica di solidarietà generazionale. Mira a favorire l'ingresso di giovani (fino a 29 anni) che l'azienda si impegna ad assumere con contratto di apprendistato o a tempo indeterminato, trasformando contestualmente, su base volontaria, in part-time il rapporto di lavoro del personale cui manchino fino a 3 anni al pensionamento con la riduzione dell'orario di lavoro non oltre il 50%”. “Grazie al finanziamento messo a disposizione dalla Regione Lazio - ha concluso Valente - al lavoratore che accetti la trasformazione del rapporto in part-time viene garantito il versamento contributivo integrale”.
La staffetta generazionale è finanziata con risorse assegnate alle Regioni nell’ambito del Progetto di Italia Lavoro “Azione di sistema Welfare to Work per le politiche di re-impiego 2012 – 2014”. L’iniziativa prevede soglie di salvaguardia per l’occupazione femminile ed un equo accesso da parte delle diverse realtà territoriali.
Zedde
Governo: Boschi, serve cambiare il Paese, governo ha idee chiare
Renzi al lavoro su scuola e stabilita'; chiama Pinotti su Maro'
Riforma scuola, vertice Renzi-Giannini a Palazzo Chigi
Pensioni, nessun cenno di Riforma nel programma dei mille giorni di Renzi
Renzi lancia il sito Passo dopo Passo per consentire il monitoraggio da parte dei cittadini del programma di governo. Sino al 2017 riforme ambiziose ma nessun cenno ad una modifica della Riforma Fornero.
Kamsin Il Presidente del Consiglio ha lanciato oggi il programma delle Riforme del Governo in mille giorni. «Abbiamo fatto tanto ma non ci basta. Abbiamo fame di riforme. Oggi è la partenza dei mille giorni. La presenza del countdown e della verificabilità dei risultati è la grande rivoluzione nella politica italiana: nel momento in cui sei accusato di 'annuncite', malattia tipica di parte del ceto politico, rispondiamo con l'elenco di date a cui siamo auto-costretti». Il sito ad hoc è passodopopasso.italia.it e nasce per evidenziare, mese dopo mese, i progressi dell'azione di governo e il rispetto degli impegni assunti.
Ma nel progetto di Renzi non c'è alcun cenno ad uno dei principali temi che interessa milioni di persone. Quello relativo alle pensioni. Troppo costoso probabilmente un impegno in tal senso. Per ora il sito riporta infatti solo i (magri) interventi contenuti in materia con il Dl 90/2014 già anticipati nei giorni scorsi da Pensioni Oggi. In particolare la possibilità per la Pa di mandare a casa i dipendenti con i requisiti per la pensione anticipata che abbiano raggiunto i 62 anni di età ed il divieto di incarichi di consulenza nelle Pa ai pensionati. Stop.
Ci sono tanti altri capitoli ben arricchiti da infografiche (Riforma della giustizia, Riforma della Scuola, Riforma Costituzionale e bonus degli 80 euro) su cui il governo ci sta mettendo la faccia ma non c'è alcun cenno su un ipotetico intervento sul dossier previdenza. Nessun impegno preciso in favore dei quota 96, degli esodati e dei precoci con i quali Renzi ha aperto una ferita profonda dopo il brusco dietrofront delle misure in loro favore nel Dl 90/2014. Per la verità nel sito manca proprio un crono-programma utile per vedere quali siano le intenzioni dell'esecutivo da qui al 2017.
Anzi. E' sempre piu' in bilico anche l'estensione del bonus degli 80 euro ai pensionati. «Non torniamo indietro sugli 80 euro: cercheremo di allargare il bonus», senza però creare «false aspettative», ha detto il Premier. E ha aggiunto: «gli 80 euro non sono una mancia elettorale, sono una scommessa politica che può piacere o meno, ma sono la più grande riduzione di tasse mai fatta e di aiuto al ceto medio. Si potevano dare ad altri? noi riteniamo che si debbano dare al ceto medio per aiutare i salari dei lavoratori».
Zedde
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Boschi: a settembre le proposte del governo alle Camere
- Roma, 1 set. - Nel giorno in cui parte il countdown per le riforme dei mille giorni il ministro Maria Elena Boschi parla del passaggio parlamentare sulle proposte lanciate dal governo. Un passaggio alle Camere che si potrebbe tenere nel mese di settembre. "Dovranno essere concordate le forme con i presidenti di Senato e Camera". "Ragionevolmente, ci sara' un'informativa del governo e un dibattito. L'altra forma potra' essere una comunicazione del presidente del Consiglio", ha aggiunto il ministro per le Riforme. "E' un modo per formalizzare il programma di governo per i prossimi mille giorni", ha spiegato, ed aprire un dibattito fra le forze politiche.
Prosegue sulle riforme della giustizia il ministro Boschi: "Dovremo concordare con il ministro Orlando come distribuire i numerosi provvedimenti sulla giustizia, a cominciare dal decreto legge che, probabilmente, iniziera' il suo iter alla Camera".
Non necessariamente potrebbe esserci un voto sulle proposte di riforme che il governo presentera' alle Camere. "Non e' un voto di fiducia", ha spiegato il ministro per le Riforme sempre a proposito del passaggio parlamentare sulle proposte del governo per i 'mille giorni'.
I decreti da attuare "ereditati dai governi Monti e Letta erano 899, ora sono 528: nell'arco di sei mesi ne abbiamo dimezzato il numero". Oggi, ha proseguito Boschi, "sono 699 i decreti" da attuare complessivamente, tra pregresso e quelli del governo Renzi.
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Renzi: fatto tanto ma non ci basta. Abbiamo fame di riforme
- Roma, 1 set. - "Abbiamo fatto tanto ma non ci basta. Abbiamo fame". Lo ha detto Matteo Renzi illustrando, a Palazzo Chigi, i risultati ottenuti dal governo negli ultimi mesi.
Gufi o non gufi arriveremo a obiettivi
"Sentiamo l'urgenza di immaginare un Paese piu' semplice, piu' coraggioso e competitivo", ribadisce Matteo Renzi. "Con molta serenita', gufi o non gufi, polemiche o non polemiche, noi andiamo li', la direzione e' tracciata", assicura il presidente del Consiglio in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
80 euro non sono mancia e non torniamo indietro
Gli "80 euro non sono una mancia. E' la piu' grade riduzione delle tasse fatta in Italia e noi non torniamo indietro". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
No a discussioni sul rimpasto
"No a discussioni sul rimpasto". Cosi' Matteo Renzi spiegando come fino a quando Federica Mogherini non lascera' la Farnesina "la squadra funziona" e non e' necessario lavoro ad un cambio. "Non c'e' nessuna discussione sul rimpasto", spiega il presidente del Consiglio.
I 'millegiorni' di Renzi: non guardo in faccia a nessuno
Renzi presenta i 'Millegiorni' Non guardo in faccia nessuno
- Roma, 1 set. - Il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, terra' oggi una conferenza stampa a Palazzo Chigi sui 'Millegiorni. Alla conferenza stampa, prevista per le ore 14, partecipano - prosegue una nota di Palazzo Chigi - il sottosegretario Graziano Delrio e il ministro Maria Elena Boschi. "Guardiamo negli occhi tutti, ma non guardiamo in faccia nessuno. Se l'Italia deve cambiare, nessuno puo' chiamarsi fuori. Nessuno puo' tirarsi indietro. Vale per tutti i settori". E' uno dei passaggi del testo di presentazione del mini-sito, un 'diario di bordo', dedicato ai Mille Giorni. Nella presentazione firmata da Matteo Renzi, ricorda la nota di Palazzo Chigi che ne anticipa alcuni passaggi, il premier ribadisce, tra l'altro, e difende la scelta degli 80 euro, tocca i temi europei, sottolinea l'importanza delle riforme in corso. "I mille giorni - dice ancora Renzi - sono una occasione ghiotta per la politica: dimostrare che le riforme si possono fare". "Questo e' il Paese che e' apparso sulla scena internazionale come il Paese dei veti. Dei no, non si puo'. Delle lungaggini e delle procedure. Al termine di questo periodo - assicura - avremo un Paese piu' coraggioso, piu' semplice, piu' competitivo. E dunque una politica piu' credibile". "Passo dopo passo - si legge ancora - riporteremo l'Italia al suo posto. A guidare l'Europa del coraggio, non a inseguire i fantasmi della paura". "Il nostro governo e' nato per fare quello che per troppo tempo e' stato solo discusso o rinviato. Impresa ambiziosa, certo. Ma siamo qui per questo. Una sfida difficile, come solo le sfide affascinanti possono esserlo. Ma questa e' la nostra sfida e noi l'affrontiamo con il coraggio e la leggerezza di chi sa che l'Italia e' piu' grande delle resistenze dei piccoli centri di potere. La speranza che gli italiani ci hanno affidato e' piu' grande dei consueti cori di chi dice 'Non ce la farete, non si puo' fare'", scrive ancora Matteo Renzi, "semplicemente un 'diario di bordo'" come lo definisce Palazzo Chigi in un a nota, dedicato ai Mille Giorni, che verra' presentato alle 14 in conferenza stampa. Nella presentazione a sua firma, il premier ribadisce, tra l'altro, e difende la scelta degli 80 euro, tocca i temi europei, sottolinea l'importanza delle riforme in corso. Renzi ricorda tra l'altro che "quelle che vengono chiamate riforme strutturali devono essere fatte. Non perche' ce lo chiede l'Europa. Ma perche' sono l'unica possibilita' per l'Italia" e aggiunge che "se vogliamo tornare a essere quello che siamo sempre stati, paradossalmente, bisogna cambiare". "Cambiare alla radice - ribadisce - a partire dalle nostre istituzioni che non a caso sono attraversate dalla piu' rilevante modifica costituzionale mai affrontata nella vita repubblicana. Dobbiamo giocare all'attacco, non in difesa". Renzi chiede allora di "scegliere il coraggio, non la paura. Questo e' il nostro orizzonte: un mondo che chiede piu' Italia, un'Italia che si presenta libera dalle pastoie burocratiche e dal potere di rendita dei soliti noti. L'Italia che finalmente fa le riforme, dopo averle ossessivamente discusse, e rinviate, per anni". .