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Renzi, non temo giudizio Ue, entro luglio sblocca Italia
- Trento, 1 giu. - "Non ho particolari timori.. Ogni valutazione sull'Italia che verra' va fatta nell'insieme, non c'e' una bacchetta magica". Lo ha detto oggi il premier Matteo Renzi dal palco del Festival dell'Economia. "La commissione Ue fara' le sue valutazioni, ma il punto e' come sara' la prossima commissione. Oggi c'e' un allieamento astrale irripetibile: le ricette dell'Europa fino ad oggi non sono state efficaci. Impostare tutto solo su parametri di rigore, correttezza rispetto ai vincoli di Maastricht... Dobbiamo cambiare le regole, poi dobbiamo cambiare le istituzioni".
RENZI: ENTRO LUGLIO 'SBLOCCA ITALIA' PER OPERE FERME
Sara' una cabina di regia a palazzo Chigi, con un responsabile ad hoc, a guidare l'azione sul territorio liberata dal provvedimento che lo stesso Matteo Renzi annuncia e battezza come "Sblocca Italia". L'idea, sintetizza il presidente del Consiglio dal Festival dell'economia di Trento, e' che gia' domani partira' una nuova lettera ai sindaci perche' segnalino i casi di opere ferme o ancora da mettere in cantiere con il concorso dei privati. "Facciamo un elenco - dice ancora Renzi - e entro fine luglio arrivera' un provvedimento ad hoc, che io chiamo 'Sblocca Italia' perche' e' questo che serve. Dobbiamo far fare alla gente quello che vuole fare, perche' il pubblico consenta di fare a chi ne ha energie e voglia".
Renzi anticipa solo che delle possibili aree, e strumenti, di intervento ha parlato anche la settimana scorsa con i ministri Padoan e Guidi e con la Cassa depositi e prestiti. "Effetto immediato dello 'Sblocca Italia' - dice ancora Renzi - e' che sia possibile operae sul singolo bene, nel rispetto delle norme, ma magari con un norma ad hoc per superare i vincoli, e sbloccare gli interventi fermi da 30 o 40 anni. Questo puo' dare un valore di fiducia e speranza al Paese". E tutto partira' dalla richiesta di "segnalazione di procedimenti e interventi fermi" he arrivera' ai sindaci. E allora, entro l'estate arriva il decreto Sbloccaitalia. "Domani mandero' ai sindaci la richiesta di indicare quali siano i punti critici dei loro Comuni, beni immobili in rovina che da anni non vengono riparati.
Non parlo di beni che gia' sappiamo in crisi. I sindaci avranno 15 giorni di tempo, alla fine di luglio, raccogliendo i dati, emaneremo un decreto che chiamo Sbloccaitalia, un decreto che liberera' le energie e sara' operativo da subito". "Sara' un procedimento - assicura - chiaro sotto il segno della trasparenza totale, per dare un messaggio culturale diverso e sbloccare lavori fermi da anni. L'Italia dovra' essere il paese della trasparenza, piu' degli anglosassoni, piu' efficiente della Germania, piu' fantasioso di prima".
RENZI: TUTTI TAGLIANO COSTI, LO FACCIA ANCHE LA RAI
"Chi lavora nel servizio pubblico deve lavorare sui contenuti". Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, critica nuovamente la Rai, ricorda la vendita di Rai Way poi bloccata da un provvedimento dell'ex ministro Gasparri, e torna a sottolineare che e' una delle possibili scelte per i tagli chiesti da palazzo Chigi. "Occorre parlare di contenuti del servizio pubblico - ha aggiunto Renzi - e dico a chiunque voglia fare carriera nella Rai di non venire da me perche' non conto nulla quanto a carriera. Se si vuole parlare di costi, come fa il sindacato in una assurda polemica, allora siamo pronti a farlo, siamo preparati".
"Tutti tagliano i costi - ha detto Renzi - non vedo perche' la Rai non debba farlo. L'operazione piu'' semplice e' quella di vendere Rai Way". "Trovo incredibile questa riflessione e polemica che nasce dal sindacato interno". Renzi boccia la scelta dello sciopero Rai contro i tagli e liquida cosi' la protesta: "Lascia il tempo che trova. Mi spiace solo che se l'avessero annunciato durante le elezioni prendevo il 42,8 per cento". Di piu', Renzi bolla come "umiliante" uno sciopero Rai "quando qui tutte le famiglie, nel Paese reale tirano la cinghia".
"Facciano e poi confrontiamo i numeri e quanto costano sedi regionali", avverte il presidente del Consiglio. "Io invito a discutere del servizio pubblico ma se ragionano di costi ci troveranno prepapati", e' ancora il messaggio che arriva da Renzi verso viale Mazzini e dintorni.
2 Giugno: fanfare Esercito stazioni FS, Nencini a S. Maria Novella
Napolitano: è tempo di soluzioni, no di nuove inconcludenze
- Roma, 1 giu. - "Buon 2 giugno a tutti gli italiani. Celebriamo quest'anno la Festa della Repubblica con animo piu' fiducioso. Perche' si e' fatta strada la necessita' di forti cambiamenti in campi fondamentali. Perche' l'Italia puo' parlare a voce alta in Europa e contribuire a cambiarne le istituzioni e le politiche. E infine perche' si sono moltiplicate nella nostra societa' e specialmente tra i giovani le manifestazioni di volonta' costruttiva e di spirito d'iniziativa. Sono questi i fatti che devono rendere tutti noi piu' fiduciosi; sapendo che la fiducia nel futuro e' la condizione essenziale per tornare a crescere e a progredire". E' l'incipit del videomessaggio, diffuso dall'Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica, del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Festa nazionale della Repubblica.
"In questi pesanti anni di crisi - riprende - l'economia e la realta' sociale del nostro paese hanno conosciuto gravi passi indietro, come dice il livello insopportabile cui e' giunta la disoccupazione, soprattutto quella giovanile. Se questa deriva si e' fermata, se registriamo segni sia pur deboli di ripresa, il problema e' ora quello di passare rapidamente alle decisioni e alle azioni che possono migliorare le condizioni di quanti hanno sofferto di piu' per la crisi, e aprire la prospettiva di un nuovo sviluppo per l'Italia".
In uno dei passaggi del videomessaggio del presidente della Repubblica, Napolitano parla del cambiamento del paese. "La strada del cambiamento passa per molte altre innovazioni. Ma proprio perche' essa e' lunga e complessa, si richiede continuita', non instabilita'; tenacia, non ricorrente incertezza". "Questa necessita', che ho sempre richiamato, e' stata largamente compresa dagli italiani, e lo dico guardando obbiettivamente all'insieme delle posizioni politiche che si sono confrontate in occasione della recente consultazione elettorale", dice ancora Napolitano richiamando, in un altro passo del messaggio la consapevolezza "che la fiducia nel futuro e' la condizione essenziale per tornare a crescere e a progredire".
"Il da farsi", per garantire una ripresa economica all'Italia e l'uscita dalla crisi sociale, "e' ormai delineato. Determinanti sono le riforme strutturali tra le quali gia' in cantiere quelle per le istituzioni e per la pubblica amministrazione, per il lavoro e per un'economia piu' competitiva". Continua il suo discorso Giorgio Napolitano. "Auspico un confronto civile in Parlamento, una ricerca di intese che e' dovuta per ogni modifica costituzionale. E' pero' tempo di soluzioni, non di nuove inconcludenze". "Auspico un confronto civile in Parlamento, una ricerca di intese che e' dovuta per ogni modifica costituzionale. E' pero' tempo di soluzioni, non di nuove inconcludenze. La strada del cambiamento passa per molte altre innovazioni. Ma proprio perche' essa e' lunga e complessa, si richiede - ammonisce - continuita', non instabilita'; tenacia, non ricorrente incertezza.
"Il cammino del nostro paese verso un futuro migliore passa egualmente, non dimentichiamolo, attraverso una lotta senza quartiere alla corruzione, alla criminalita', all'evasione fiscale. Ed e' un cammino che non puo' essere inquinato e deviato da violenze, intimidazioni, illegalismi di nessun genere. A tal fine - sottolinea il Presidente della Repubblica - tutte le forze vitali dello Stato e della societa' sono chiamate a cooperare. Ecco quel che dobbiamo insieme augurarci nel festeggiare l'anniversario della nascita della nostra Repubblica, della rinascita della nostra democrazia".
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Renzi al Festival dell'EconomiaOra senato e legge elettorale
- Trento, 1 giu. - Il presidente del consiglio Matteo Renzi arriva al Festival dell'Economia di Trento accolto da una folla di giornalisti, cittadini e studenti. Tutto esaurito all'Auditorium di Santa Chiara dove Renzi sara' sul palco con Enrico Mentana. In prima fila in platea anche l'ad di Fiat Sergio Marchionne. Renzi arriva sul palco in camicia e jeans accolto da un'ovazione. "Non c'e' una ricetta magica, una riforma che risolva tutto. O c'e' uno sguardo d'insieme o e' tempo perso". Cos� comincia il presidente del Consiglio e non si mostra particolarmente preoccupato per lo "stato di salute" del nostro paese e ribalta i termini dell'esame. "Non ho particolari timori. La Commissione europea fara' le valutazioni che ritiene di fare. Conta - aggiunge infatti - cosa i governi immaginano sulla prossima Commissione europea". "Oggi c'e' un allineamento astrale irripetibile: le ricette dell'Europa fino ad oggi non sono state efficaci. Impostare tutto solo su parametri di rigore, correttezza rispetto ai vincoli di Maastricht... Dobbiamo cambiare le regole, poi dobbiamo cambiare le istituzioni". In vista della presidenza italiana nella commissione europea il presidente del Consiglio parla ancora dell'Europa. "Non si puo' parlare di democrazia interna in Europa, solo individuando il nome di Juncker". "Nessuno ha diritto di veto, ma non c'e' una maggioranza definita per l'uno o per l'altro candidato. Non voglio parlare di poltrone, ma di cosa fara' nei prossimi anni la Commissione", avverte Renzi. "Vorrei entrare nel merito - ha aggiunto - occorre chiedere cosa fara' la Commissione europea. Bisogna avere il coraggio di dire che la politica riprenda la sua parte, bisogna avere il coraggio di intervenire e non lasciare tutto nelle mani della tecnocrazia". Matteo Renzi non mostra preoccupazione neppure sul fronte della legge elettorale."Non sono preoccupato. Il risultato delle elezioni - prosegue il presidente del Consiglio - e' stato un incentivo a fare subito la riforme elettorale e dimostra che si deve andare verso due gruppi, mi piacerebbero due partiti, e il centrosinistra si sta artrezzando cosi'". Allora, con un orizzonte di "una settimana", Renzi assicura che "su questa legge qui si chiude", al massimo "possono cambiare piccoli dettagli". " La soglia del 37,5 per cento - aggiunge - non e' comprensibile. Sembra la temperatura della febbre... vedremo... Ma l'importante - sottolinea - e' arrivare a un ballottaggio dove si capisca chi vince e chi perde". "Fino ad oggi abbiamo avuto una classe politica campionessa mondiale di alibi. Ma chi governa se non fa quel che ha detto, deve prendersi la responsabilita'. Noi abbiamo vinto e abbiamo la responsabilita' di cambiare le cose." E prosegue il presidente del Consiglio dal festival dell'economia di trento: "Sbagliato dire che l'Italia debba avanzare pretese in Europa perche' il nostro partito ha preso oltre il 40 per cento alle elezioni. E' un atteggiamento sbagliato", dice Matteo Renzi. "L'Italia deve presentare un pacchetto di proposte serie, penso all'energia, all'atteggiamento dell'Europa verso i Paesi del Nord Africa. Non mi interessa parlare di nomi, indicare il presidente. La madre di tutte le battaglie - ribadisce - e' quella sulla crisi del lavoro". "Dobbiamo parlare con riforme sulle politiche industriali, riformare il mercato del lavoro. Con questo 40 per cento - dice ancora Renzi - dobbiamo prendere questa occasione di ripresa, se no non serve". .
Pensioni, Forza Italia appoggia la Lega per il referendum sulla riforma Fornero
L'apertura di Silvio Berlusconi alla Lega Nord produce i primi risultati: Forza Italia appoggerà infatti il referendum per l'abrogazione della Riforma Fornero in materia previdenziale (articolo 24 del Dl 201/2011).
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E' quanto ha ricordato ieri Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, che su mandato di Silvio Berlusconi ha firmato il referendum insieme al capogruppo del Senato, Paolo Romani, e a Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia.
Nello spiegare le ragioni del sostegno di Forza Italia al referendum, Brunetta ha sottolineato che la riforma Fornero delle pensioni, proprio nel punto in cui determina la fuoriuscita degli esodati, era servita al governo di Mario Monti per fare cassa, e quindi per incidere sul bilancio dello Stato. Non solo, poiché il numero degli esodati fu previsto in modo sbagliato, per difetto, l'incidenza della riforma sul bilancio pubblico è risultata maggiore delle previsioni, tanto da trascinarsi tuttora nei suoi effetti.
Con il referendum sulla Riforma Forza Italia e Lega chiedono il ripristino della pensione di anzianità con il vecchio sistema delle quote o in alternativa con il perfezionamento dei 40 anni di contributi.