Direzione Pd: Renzi invoca unita' 40% ci carica responsabilita'
Giovedì, 29 Maggio 2014
- Roma, 29 mag. - Prima direzione dopo lo tsunami del 40 per cento alle Europee: e' passato poco piu' di un mese dall'ultima, ma sembrano passati anni. Intanto per la durata della riunione, meno di due ore, in cui non si sono sentiti interventi critici rispetto alla relazione del segretario e, di conseguenza, nessuna contro replica. Niente a che vedere con la lunga e drammatica direzione del 20 gennaio quando il botta e risposta tra segretario e presidente porto' alle dimissioni di Gianni Cuperlo. Renzi, tuttavia, appare meno aggressivo nell'esporre le sue idee. Addirittura paterno quando si rivolge ai neo eletti al Parlamento Europeo. Certo, non si e' festeggiato il 40%, spiega, perche' non si e' trattato di una vittoria del segretario o del partito ma "degli italiani per l'Italia". Ma anche perche' quel 40 per cento carica sulle spalle del Pd una responsabilita' di cui, forse, ci si accorgera' soltanto nei mesi avvenire, con l'appuntamento del semestre europeo, con le riforme istituzionali, con i provvedimenti sull'economia e sul lavoro. E' un inaspettato appello all'unita' quello che il segretario pronuncia al Nazareno, perche' non ce ne sarebbe bisogno visto il clima nuovo che sembra spianare la strada al governo e alla sua segreteria: "Non c'e' stato nessun salto sul carro del vincitore", dice Renzi riferendosi alle prese di posizione di chi, anche all'interno del partito, si e' mostrato scandalizzato dalla presenza di molti esponenti della minoranza (di quel che ne rimane, almeno) nella fotografia che celebrava la vittoria del 25 maggio. Quelle polemiche Renzi le ha trovate "allucinanti". Parole che hanno immediatamente fatto risuonare nella sala la formula-mantra di questi giorni: gestione unitaria. Bene, se gestione unitaria ci sara', avverte Renzi, "non e' il tentativo di tornare a schemi vecchi o a spartizioni correntizie ma e' corresponsabilita', una volta chiariti gli obiettivi. Se le persone ci vogliono stare, ci staranno". Il Pd "deve continuare ad essere il partito della speranza" da anteporre a quello "della rabbia" secondo il fortunato schema del 'derby' che Renzi ha proposto in campagna elettorale. Solo cosi' si potranno portare a casa quelle riforme che rimangono la ragione sociale dell'esecutivo a trazione Renzi. Il cronoprogramma non si tocca, "il tempo e' questo": entro l'estate riforma costituzionale approvata in Senato e Italicum, in quest'ordine, per fare in modo che il Pd "metta residenza in quel 40 per cento" che Renzi bolla come "accidente della storia". Prima dell'estate, pero', ci sono due appuntamenti da non mancare. Il primo quello dei ballottaggi per i quali Renzi chiama "tutti a dare un contributo" cosi' da vincere anche contro la sfortuna: "Siamo a 17 capoluoghi di provincia, che non porta un gran che bene...". Poi c'e' da riassettare gli organi interni del partito. La presidenza, rimasta vacante dall'addio di Cuperlo. E la segreteria, da rivedere alla luce dei suoi componenti divenuti nel frattempo ministri, ma anche del nuovo clima che si respira tra i democratici. "La minoranza entrera' in segreteria", ha confermato Davide Zoggia di Area Riformista. Contemporaneamente il segretario del Pd chiede di rilanciare la campagna di ascolto degli insegnanti e, soprattutto, la formazione politica. Due 'promesse mancate' di cui Renzi si assume la responsabilita'. Quello interno, tuttavia, non e' il solo riassetto che attende il premier. Perche', come lui stesso spiega, ci sono partiti rappresentati anche al governo, che sono praticamente spariti. Di frotne a questo "non si puo' lasciare ma raddoppiare". Parole che Pippo Civati (unica voce rimasta fuori dal coro) interpreta come un invito agli esponenti di Scelta Civica di entrare nel partito. "Io guardo da un'altra parte", ha risposto Civati. "Nessuno di noi fara' campagna acquisti in Parlamento, ma siamo disponibili a ragionare e a riflettere", erano state le parole di Renzi, anche perche' "immaginando che l'orizzonte della legislatura e' il 2018" ogni ragionamento "e' fisiologico". .