Pensioni, Slitta l'ipotesi di una riforma entro fine anno
Sarà molto difficile per Salvini quest’anno ottenere i 41 anni di contributi per andare in pensione. La prossima legge di bilancio punterà più prudenzialmente al solo rinnovo di Opzione Donna e Ape sociale.
Dopo la più pazza estate dal dopoguerra, mai nella storia della Repubblica Italiana si è votato in settembre, avremo tra poche settimane un nuovo Governo. È un governo di centrodestra che ha vinto con molto margine le elezioni e che quindi dovrebbe attuare quel famoso smantellamento della legge Fornero che tutti a parole auspicano, ma che poi, sotto sotto tutti vogliono mantenere.
Per approvare, però, una nuova riforma strutturale ci sono due ordini di ostacoli, uno in termini di tempo e l’altro molto più sostanzioso in tema di finanze pubbliche.
Il primo ostacolo è dovuto al poco tempo che l’Esecutivo avrà non appena si sarà formato. Considerato che le consultazioni inizieranno intorno a metà mese e anche tenendo conto che i tempi saranno velocizzati al massimo, proprio in ragione della chiara maggioranza uscita dalle urne, il Governo completo di Ministri, Viceministri e Sottosegretari non potrà essere nella piena funzionalità che nella prima settimana di novembre. Per evitare l’esercizio provvisorio, che non ci possiamo permettere, la legge di bilancio dovrà essere approvata entro il 31 dicembre per cui è del tutto evidente che sarà una corsa contro il tempo e poche modifiche potranno essere apportate all’impianto della legge Fornero.
Ma se il primo ostacolo con una attenta programmazione può essere superato, il secondo appare di difficilissima attuazione. Come tutti sappiamo Salvini ha incentrato una buona parte del programma elettorale sulle pensioni e sul superamento della legge Fornero con i famosi 41 anni per tutti. La possibilità cioè, di ottenere il pensionamento per tutti uomini e donne indipendentemente dall’età e senza penalizzazioni. Quindi con la vittoria netta del centrodestra ci dovrebbe essere la certezza che questa norma venga approvata entro l’anno. Temo, purtroppo, però che non sarà così. I rapporti di forza che c’erano nella coalizione di centrodestra sono stati completamente ribaltati con la Lega che è scesa a meno del 9% e con F.lli d’Italia che ha raggiunto l’incredibile consenso del 26%, più o meno stabile F.I. intorno all’8%, per cui ritengo che sarà F.lli d’Italia a tirare le fila della coalizione e ad essere la forza trainante.
F.lli d’Italia, oltre al rinnovo di opzione donna, al blocco dell’aspettativa di vita ed una rivalutazione delle pensioni di invalidità non ha mai parlato in campagna elettorale dei 41 anni per tutti ma ha invece proposto una flessibilità in uscita sia per gli uomini che per le donne ma restando nel solco del sistema contributivo.
Inoltre, la Meloni in questi giorni sta avendo un atteggiamento molto prudente per quanto riguarda le spese da inserire nella legge di bilancio e pare che sottotraccia stia avendo diversi colloqui telefonici con il Presidente del Consiglio uscente. Questi colloqui, assolutamente normali, pare siano però molto più intensi con Draghi che sta dando indicazioni sulla formazione della legge di bilancio. Oltretutto la Meloni a differenza di quanto affermato in campagna elettorale sembra che almeno nei ministeri più importanti voglia mettere dei tecnici con evidenti “mal di pancia” di Lega e F.I.
La partita, quindi, sarà tutta da giocare all’interno della maggioranza uscita dalle urne. Ce la farà Salvini, che ha anche dei problemi all’interno del suo partito, ad imporre la sua linea ed a mettere definitivamente nel cassetto l’odiata e troppo rigida legge Fornero?
È quello che vedremo nelle prossime settimane. Personalmente ritengo che per i motivi sopraesposti avremo una riforma in due fasi. Quest’anno ci saranno solamente il rinnovo di Opzione Donna, Ape Sociale e forse una norma sulla flessibilità in uscita ma che poi la riforma strutturale e ci si augura, duratura, possa essere attuata nel prossimo esercizio finanziario.