Europee: talebani M5S serrano fila, dissidenti in agitazione
Lunedì, 26 Maggio 2014
- Roma, 26 mag. - La sconfitta brucia in casa M5S. Il giorno dopo i risultati schiaccianti della vittoria del Pd, i parlamentari 5 stelle fanno i conti con un esito inaspettato ai piu', soprattutto ai cosiddetti talebani che negli ultimi giorni credevano davvero di poter fare il famoso sorpasso sul Pd alle Europee. Ma cosi' non e' stato e nonostante l'ammissione della sconfitta da parte di Beppe Grillo - in un video, senza domande ne' contraddittorio e condito con un po' di umorismo a base di Maalox - la maggior parte dei 5 stelle serra le fila. E lo fa con interventi sui social, senza parlare direttamente con i giornalisti perche' - cosi' spiega qualcuno sotto stretto anonimato - "ci e' stato consigliato cosi'". Insomma, tenere la stampa a distanza, un po' come ai primi tempi della legislatura. In ogni caso, Grillo - dopo averci pensato seriamente nelle ultime ore - non fa passi indietro, accetta il risultato e cerca di farsi forte con la consapevolezza, cosi' viene spiegato, di essere una "forza ormai consolidata" anche se ci vorra' tempo per metabolizzare e per ragionare sulle prossime strategie. Sui social, Facebook in testa, oggi e' un profluvio di dichiarazioni: quasi tutti i fedelissimi alla linea del Movimento, invitano a 'non mollare' e ad andare avanti, come scrive Roberta Lombardi, nonostante si sia persa "una battaglia, ma non la guerra" come sottolinea Roberto Fico. Molti evidenziano che il cambiamento e' "lento ma irreversibile". Si cerca di infondere coraggio, anche se la delusione trapela tutta. Di certo, il risultato elettorale, al di sotto di ogni aspettativa, riapre le perplessita' di chi nel Movimento aveva gia' in altre occasioni avuto modo di criticare eccessi e integralismi "senza mai essere ascoltati" lamenta qualcuno "perche' se fai una critica, allora per loro sei del Pd". Un deputato che lavora in una commissione di rilievo ma che in passato ha gia' fatto critiche anche mirate, spiega - a patto di non comparire - che "se e' vero che Renzi e' stato bravo ad intercettare il voto dei moderati, noi dobbiamo porci qualche domanda, fare qualche riflessione autocritica. Certo, i toni sono stati eccessivi". Bisognera' parlarne, e' il ragionamento, se si vogliono fare dei passi avanti e recuperare consensi. E l'occasione sara' la prossima assemblea congiunta, di deputati e senatori, che non e' ancora stata convocata ma che potrebbe tenersi in settimana. Assemblea che secondo un altro esponente 5 stelle "sara' un casino, uno scontro totale". Ma tra i critici alla linea piu' dura, c'e' chi si dice "rassegnato" e alla domanda 'coma va a finire?' risponde laconico: "Come vuoi che vada? I talebani sono la maggioranza, non ascoltano e non vogliono dialogare, e poi c'e' la massa di silenti che stanno li' e si accodano ai piu' forti. Finira' come meritiamo che finisca: resteremo cosi' al palo". Un altro esponente M5S si definisce "depresso" e spiega: "Di questo passo non ce la faremo mai. Si', ne parleremo in assemblea congiunta, ci scazzeremo ma poi finira' tutto li' e noi continueremo ad andare sui giornali perche' protestiamo in aula su ogni cosa, sul regolamento... e agli italiani di questo non gliene frega niente". E poi, prosegue nel suo sfogo, "non si puo' dare del mafioso a Civati e fare di tutta un'erba un fascio: in Parlamento ci sono anche giovani, come noi, che sono alla prima legislatura, che c'entrano loro? C'entrano semmai i vari D'Alema del passato...". E oggi a Renzi che invita M5S a collaborare sulle riforme? "Figuriamoci... - rispondono alcuni deputati - e poi sul territorio sono ancora piu' talebani: basta che uno faccia un'osservazione critica e viene additato come filo-Pd". Cosa faranno i dissidenti? Promettono di dire quello che pensano nella prossima assemblea, ma "poi che fa, ci cacciano?" chiede uno di loro. E c'e' anche chi torna ad accusare lo staff che "invece di occuparsi della comunicazione del gruppo, fa politica" e svela che "nell'ultima settimana ha fatto andare in tv i soliti noti, Taverna, Di Battista and co, impedendo agli altri di partecipare a trasmissioni tv di tutto rispetto". Intanto, i senatori ormai ex 5 stelle, affilano le armi e continuano a lavorare per la nascita di un nuovo gruppo. Anche se qualcuno di loro dice che e' ancora troppo presto immaginare che possa nascere gia' la prossima settimana. Ma si lavora alacremente, rafforzati nel loro obiettivo - spiega uno di loro - anche dall'esito elettorale. .