Buonuscita, Da Febbraio 2023 anticipa l’INPS
Dal prossimo mese i dipendenti pubblici potranno rivolgersi all'Inps, in veste di finanziatore, per incassare prima il trattamento di fine rapporto o di fine servizio (Tfr/Tfs) ed evitare di attendere gli ordinari tempi della liquidazione (fino a otto anni dopo la pensione) o il prestito alla banca.
Dal 1° febbraio 2023 i dipendenti pubblici che hanno contribuito alla «gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali» potranno rivolgersi all’Inps per incassare subito (entro sei mesi) il trattamento di fine rapporto o di fine servizio (Tfr/Tfs) senza attendere gli ordinari tempi di pagamento o rivolgersi alla banca. Lo rende noto l’Inps nel messaggio n. 430/2023 con il quale, nelle more dell’adozione della relativa circolare. Chi aderirà alla misura dovrà versare all’Inps l'1% annuo a titolo d'interesse e uno 0,5% una tantum per le spese (importi trattenuti sul Tfr o Tfs erogato).
Destinatari
La novità fa seguito all’approvazione della delibera Inps n. 219/2022 che reca una nuova prestazione disponibile dal 1° febbraio 2023 a tutti gli iscritti alla «gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali» dell'Inps, pensionati o che hanno cessato il rapporto di lavoro e che hanno titolo al Tfr o al Tfs non ancora interamente erogato. Si tratta, pertanto, della generalità dei lavoratori del settore pubblico a condizione che:
- Siano in pensione ed abbiano confermato l’adesione al «Fondo Credito» per il periodo di pensione;
- Siano cessati dal servizio senza diritto a pensione che, a seguito di un nuovo impiego, risultino iscritti al «Fondo Credito» sempre qualora il TFS/TFR possa essere corrisposto.
Per verificare le condizioni, pertanto, è sufficiente verificare se nel cedolino della pensione o nella busta paga compare la trattenuta di finanziamento alla «gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali». Il contributo è pari allo 0,35% della retribuzione contributiva e pensionabile per i lavoratori dipendenti e dello 0,15% per i pensionati.
Come funziona
La nuova facoltà si aggiunge alla cessione ordinaria e agevolata della buonuscita e consentirà agli interessati di anticipare la fruizione dell’intero ammontare dell’importo del TFS/TFR maturato senza dover attendere gli ordinari tempi di pagamento (che possono arrivare anche ad otto anni dalla cessazione dal servizio). Il «Fondo Credito», in sostanza, anticiperà l’intera somma al richiedente in unica soluzione (al netto degli interessi e delle spese) e alla maturazione del diritto alla riscossione del TFS/TFR sarà rifondato delle somme corrisposte direttamente dall’ente previdenziale presso cui l’interessato ha maturato il TFS/TFR.
La facoltà si può esercitare anche in presenza di altre cessioni o vincoli sul TFS/TFR, limitatamente alla quota ancora “libera” da questi ultimi.
Costi
Sull’anticipazione TFS/TFR è prevista l’applicazione di un tasso di interesse fisso per l'intera durata del finanziamento, attualmente pari all’1%, e di una ritenuta dello 0,50% a titolo di ristoro per le spese di amministrazione. La soluzione, pertanto, è più vantaggiosa rispetto al prestito bancario sulla buonuscita introdotto alcuni anni fa nel quale i costi di finanziamento sono pari al Rendistato (rendimento medio ponderato di un paniere di titoli di stato, calcolato dalla banca d'Italia) maggiorato dello 0,4%. Il Rendistato era 0,780% a gennaio 2022 ed è salito a 3,597% a dicembre, portando il tasso dell'anticipo, peraltro fino all'importo massimo di 45mila euro, dall'1,18% intorno al 4%.
Senza contare che nel prestito bancario l’importo massimo finanziabile è di 45.000€ e può essere attivato solo se il lavoratore matura il diritto alla pensione anticipata o di vecchiaia o le varie «Quote» (100-102-103). Con il nuovo anticipo, invece, si può chiedere sino al 100% del TFS/TFR maturato e a prescindere dal tipo di prestazione pensionistica maturata. Potenzialmente, quindi, è incluso anche il settore difesa e sicurezza a cui, come noto, era stato negato il diritto all’anticipazione del TFS tramite il prestito bancario.
Domande al via
L’Inps spiega che l'anticipo di buonuscita si può chiedere dal 1° febbraio 2023 e sarà operativo in via sperimentale per un triennio. La domanda si presenta esclusivamente per via telematica accedendo alla scheda prestazione presente sul sito internet dell’INPS ai seguenti indirizzi:
Nella domanda il richiedente, oltre a indicare se il finanziamento è richiesto per l’intero ammontare del TFS/TFR o per un importo minore, dovrà specificare che, nel caso in cui parte della somma richiesta sia già assoggettata a cessioni o vincoli, intenda ricevere il finanziamento per l’ammontare effettivamente disponibile.
Documenti: Messaggio Inps 430/2023