Come si detraggono le spese sanitarie nel modello 730/2022
Anche quest'anno si rinnova con la dichiarazione dei redditi la possibilità di detrarre al 19% le spese sanitarie sostenute per sé stessi e per i familiari fiscalmente a carico.
Dal 30 aprile 2022 l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei cittadini il 730 precompilato. Il modello può essere presentato entro il 30 settembre 2022 direttamente all’Agenzia delle Entrate o Caf o professionista abilitato o sostituto d’imposta.
Come avviene ogni anno, è possibile detrarre nel modello 730 le spese sanitarie. Per detrazione di spese sanitarie, si intende la possibilità di recuperare una parte delle spese sostenute, sia per sé stessi sia per i familiari fiscalmente a carico. È considerato a carico fiscalmente colui che vive con il nucleo familiare (nello stesso immobile) con un reddito annuale lordo non superiore a 2.840,51 euro, per i figli under 24 il reddito annuo lordo non deve superare 4.000 euro.
In caso di spese sanitarie sostenute per patologie esenti dalla partecipazione alla spesa pubblica la detrazione può essere riconosciuta anche se il familiare non è fiscalmente a carico. In tale ipotesi devono ricorrere i seguenti presupposti:
- le spese devono riguardare patologie esenti dalla partecipazione alla spesa pubblica, documentate mediante certificazione rilasciata dall'azienda sanitaria locale;
- la detrazione spetta al al soggetto che ha sostenuto la spesa per conto del familiare non a carico, solo per l'ammontare che quest'ultimo non può utilizzare nella propria dichiarazione dei redditi, per incapienza d'imposta (cioè per la quota che eccede l'imposta lorda).
Calcolo della detrazione spese sanitarie
La detrazione sulle spese sanitarie è del 19% con una franchigia di 129,11 euro. Ad esempio, supponiamo che un contribuente abbia sostenuto spese mediche pari a 1.000 euro (sommando tutte le spese sostenute per ticket sanitario, scontrini della farmacia, ricevute mediche, eccetera), a questo importo deve essere sottratta la franchigia di 129,11 euro e sull’importo risultante si calcola il 19% che andrà a diminuire l‘importo ai fini IRPEF.
Quindi, si otterrà un rimborso per le spese mediche sostenute di 165,46 euro, calcolato nel modo seguente: (spese mediche 1.000 euro – franchigia 129,11€) = 870,89€ x 19% = 165,46€.
Non si ha diritto alla detrazione fiscale per le spese inferiori alla franchigia di 129,11€. Inoltre, se le spese sanitarie sostenute superano l’importo di 15.493,71€, la detrazione potrà essere ripartita in quattro quote annuali di uguale importo. La scelta è opzionale ma, in caso di incapienza fiscale (ossia quando l’imposta lorda è inferiore alle detrazioni) l’importo dovrà necessariamente essere diviso in quattro quote.
Il rimborso per i lavoratori dipendenti arriva direttamente nella busta paga di luglio, invece, i pensionati lo ricevono unitamente alla pensione nei mesi di agosto/settembre.
Quali spese mediche si possono detrarre?
La definizione di spesa sanitaria ha subito nel tempo numerose modifiche. Il legislatore ha incluso tra le spese sanitarie sono quelle destinate all'acquisto di medicinali, ai costi sostenuti per le terapie, per le analisi, per le prestazioni specialistiche, per le degenze e per i ricoveri. Ma la prassi ha compiuto una continua opera di ampliamento fornendo chiarimenti in relazione alla detraibilità di svariate fattispecie particolari.
Pur senza pretesa di esaustività vanno menzionate le spese per:
- acquisto di medicinali da banco o con ricetta (anche omeopatici),
- analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni,
- acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie (sono comprese anche le protesi sanitarie).
- prestazioni chirurgiche,
- prestazioni specialistiche,
- acquisto o affitto di protesi sanitarie,
- ricoveri per degenze collegati a interventi chirurgici,
- trapianti di organi,
- cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno),
- prestazioni rese da un medico (incluse quelle per visite e cure di medicina omeopatica).
- assistenza infermieristica e riabilitativa (es: fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia ecc.);
- prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona;
- prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo;
- prestazioni rese da personale con la qualifica di educatore professionale;
- prestazioni rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e/o di terapia occupazionale.
- importi dei ticket pagati, se le spese sopraelencate sono state sostenute nell’ambito del Servizio sanitario nazionale.
Portatori di Handicap
Per i portatori di handicap sono detraibili pure le spese riguardanti i mezzi necessari all'accompagnamento, alla deambulazione, alla locomozione e al sollevamento e per sussidi tecnici e informatici rivolti a facilitare l'autosufficienza e le possibilita' di integrazione. Peraltro queste spese si possono detrarre senza alcuna franchigia.
Scontrino parlante
Per l’effettiva detraibilità delle spese occorre che la spesa sia certificata da fattura o da scontrino fiscale (c.d. “scontrino parlante”) in cui devono essere specificati la natura e la quantità dei prodotti acquistati, il codice alfanumerico (identificativo della qualità del farmaco) posto sulla confezione del medicinale e il codice fiscale del destinatario. Per i dispositivi medici, inoltre, è necessaria una descrizione dell'apparecchio che deve essere contrassegnato dalla marcatura CE.
Spese all’estero
E' utile ricordare, infine, che anche le spese sostenute all'estero possono essere portare in detrazione con le medesime modalità previste per quelle sostenute in Italia. Il contribuente è tenuto, pertanto, a conservare la documentazione debitamente quietanzata.