Legge di stabilità 2015, oggi la presentazione. Ecco le novità in arrivo
Il taglio del costo del lavoro dall'imponibile Irap si andrà ad aggiungere alla riduzione del 10% sulle aliquote dell'imposta regionale introdotta con il decreto Irpef lo scorso maggio.
Kamsin Contribuzione a carico dello Stato per tutti i nuovi contratti a tempo indeterminato per i primi tre anni. Cancellazione dall'Irap della componente lavoro a partire dal 2015. Sono queste le due misure shock annunciate ieri dal premier Matteo Renzi che dovrebbero essere presentate oggi con la finanziaria 2015 per dare una mano a rilanciare l'economia.
Misure che saranno accompagnate dalla conferma del bonus di 80 euro per i lavoratori dipendenti, dall'allentamento del patto di stabilità interno, e dall'introduzione, previo accordo con Abi, dell'anticipo facoltativo del TFR in busta paga a partire già dal prossimo mese di febbraio.
Le due novità annunciate a sorpresa da Renzi costano almeno 7 miliardi e mezzo: 6,5 miliardi per l'eliminazione della componente lavoro dall'Irap, un altro miliardo servirà invece a pagare la decontribuzione triennale dei nuovi assunti. Altri 10 miliardi serviranno per rendere permanente il bonus di 80 euro per il prossimo anno. E poi ci saranno 500 milioni per incrementare le detrazioni fiscali delle famiglie.
Per quanto riguarda l'Irap la decisione del governo dovrebbe essere quindi quella di ancorare imposta regionale sulle attività produttive solo ai profitti e agli interessi passivi eliminando completamente la componente relativa al costo del lavoro. Si tratta chiaramente di una misura in cui maggiori benefici saranno a vantaggio delle imprese medio-grandi che impiegano una importante forza lavoro. Per le imprese piu' piccole i risparmi d'imposta saranno pertanto piu' contenuti.
Sempre con la legge di stabilità il governo dovrebbe stanziare 1,5 miliardi per i nuovi ammortizzatori sociali, uno per la scuola, 500 milioni per sbloccare i contatti delle forze dell'ordine. Poi ci sono le spese ricorrenti tra cui 5 miliardi per le missioni di pace, il 5 per mille, Anas, Ferrovie dello Stato e cassa integrazione in deroga.
Dalla revisione delle agevolazioni fiscali per le imprese arriverebbe poco più di un miliardo. Nel mirino i crediti d'imposta, che con le nuove regole contabili sono molto più pesanti sul bilancio, e i regimi agevolati sull'Iva e sulle accise per l'autotrasporto, l'agricoltura, l'editoria. Cinque miliardi arriveranno dalla revisione della spesa per gli acquisti della pubblica amministrazione, con il riferimento ai prezzi standard della Consip, cui si aggiungeranno i risparmi dovuti alla razionalizzazione e alla dismissione delle partecipate locali. Le Regioni contribuirebbero con 3 miliardi (1,5 con il risparmio sugli acquisti, metà solo sulla spesa sanitaria), i Comuni con 1,5 miliardi e alle Province si chiederebbe un taglio di 500 milioni. Dal ministeri il governo conta di recuperare per il 2015 non meno di 3 miliardi. Dal recupero dell'evasione Iva con l'estensione del reverse charge, si conta di recuperare 6-700 milioni. Dalla stretta saranno comunque escluse le pensioni come ha confermato ieri il ministro del lavoro Giuliano Poletti.
Zedde