Pensioni, Le aliquote contributive nella gestione separata nel 2022
Nel 2022 aumenti a doppia cifra per finanziare l'ISCRO, l'indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa, e la Dis-Coll, la disoccupazione indennizzata per i collaboratori. I chiarimenti in un documento dell'INPS che riepiloga, come di consueto, i contributi e le scadenza per gli iscritti alla gestione separata.
Crescono nel 2022 i contributi per professionisti e collaboratori iscritti alla gestione separata dell'INPS. Quest'anno i professionisti con partita iva dovranno versare ben 115,95€ in più rispetto all'anno scorso per la copertura di un anno intero ai fini pensionistici ed i collaboratori ben 229,21€ in più. Gli aumenti sono imputabili ai nuovi strumenti di disoccupazione indennizzata contenuti nella legge n. 178/2020 e nella legge n. 234/2021 che stanno facendo lievitare le aliquote di contribuzione. Lo mette nero su bianco l'INPS con la Circolare numero 25/2022 con la quale l'ente previdenziale riepiloga, come di consueto, aliquote ed adempimenti per le figure professionali iscritte alla gestione.
Quattro fasce contributive
La legge n. 178/2020 ha disposto un aumento dell’aliquota contributiva pari allo 0,51% nel 2022 (0,26% nel 2021) a carico dei lavoratori autonomi, titolari di posizione fiscale ai fini dell’imposta sul valore aggiunto, iscritti alla Gestione separata e non assicurati ad altre Gestioni di previdenza, né pensionati. Il contributo è finalizzato a far fronte agli oneri derivanti dall'introduzione dell'indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (c.d. ISCRO). Conseguentemente dal 1° gennaio 2022 l'aliquota complessivamente dovuta dai professionisti con partita iva sale dal 25,98% al 26,23% del reddito annuo prodotto (25% a titolo di contributo IVS; lo 0,72 è destinato al finanziamento delle indennità di maternità, agli assegni per il nucleo familiare, alla degenza ospedaliera, alla malattia e al congedo parentale; lo 0,51 per l'appunto per il finanziamento dell'ISCRO).
L'aliquota contributiva nel 2022 per i collaboratori e figure assimilate sale dal 34,23% al 35,03% per il finanziare l'estensione dell'ammortizzatore sociale per i collaboratori (cd. Dis-Coll) scattato dal 1° gennaio 2022 ad opera della legge n. 234/2021 (qui i dettagli). Sino allo scorso anno si pagava un contributo aggiuntivo dello 0,51% rispetto al 33% per l'assicurazione IVS e allo 0,72% per le prestazioni di maternità e malattia. Quindi un totale di 34,23%. Dal 1° gennaio 2022 la legge n. 234/2021 ha innalzato il contributo dallo 0,51% al 1,31% portando, quindi, l'aliquota al 35,03%.
Non tutte le figure assimilate sono soggette al pagamento del contributo aggiuntivo dello 1,31% per il finanziamento della stabilizzazione dell'indennità contro la disoccupazione (Dis-coll). Risultano dispensati da questa gabella i compensi derivanti dalla carica di componente di commissioni e collegi; gli amministratori di enti locali (D.M. 25.5.2001); i venditori porta a porta (art. 19, D. lgs 114/1998); i rapporti occasionali autonomi (legge 326/2003 art. 44); gli associati in partecipazione (non ancora cessati) e i Medici in Formazione specialistica (legge 23 dicembre 2005, n. 266, finanziaria dell’anno 2006, all’articolo 1, comma 300). Nei confronti di queste figure professionali, pertanto, l'aliquota contributiva nel 2022 resta pari al 33,72% (33% per assicurazione IVS e 0,72% per maternità e malattia).
Chi è già iscritto ad altro fondo di previdenza obbligatorio, ovvero è titolare di pensione continua a versare un contributo del 24% .
Per i collaboratori resta confermata la disciplina vigente che prevede la ripartizione dell'onere contributivo nella misura di un terzo a carico del collaboratore e due terzi a carico del committente. L'Inps ricorda che l’obbligo del versamento dei contributi e`in capo all’azienda committente, che deve eseguire il pagamento entro il 16 del mese successivo a quello di effettiva corresponsione del compenso, tramite il modello F24 telematico per i datori privati e modello F24 EP per le Amministrazioni Pubbliche. Nel caso dei liberi professionisti l'onere contributivo rimane a loro carico e il versamento dovrà essere effettuato tramite modello F24 telematico, alle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi (saldo 2021, primo e secondo acconto 2022).
Massimale e Minimale
Quest'anno crescono pure i minimali e dei massimali per l'adeguamento all'inflazione (+1,9%). Nello specifico nel 2022 il massimale sale a 105.014 euro. Oltre tale soglia non si pagano contributi (vale anche per chi è in possesso di anzianità al 31.12.1995). Il minimale sale, invece, a 16.243€ (15.953 euro nel 2021). Conseguentemente gli iscritti per i quali è applicata l’aliquota del 24% avranno l’accredito dell’intero anno a fini pensionistici con un contributo annuo di 3.898,32€ (+ 69,60€ rispetto al 2021); i professionisti con partita IVA, invece, dovranno sborsare ben 4.260,54€ (+115,90€ rispetto al 2021) per la copertura contributiva; conto ancora più salato per i collaboratori chiamati all'aliquota del 35,03%: ben 5.689,92€ annui (+229,21€ rispetto al 2021).
Nella Gestione Separata i contributi pensionistici vengono, infatti , accreditati per tutti i mesi relativi a ciascun anno solare, a condizione che sia stata versata una contribuzione annua non inferiore a quella calcolata sul minimale di reddito stabilito per gli esercenti attività commerciale (art. 1, comma 3, della legge n. 233/1990), pari per l'appunto a 16.243 euro. In caso di contribuzione annua inferiore a detto importo, i mesi sono ridotti in proporzione alla somma versata e sono accreditati, continuativamente, a partire dal mese di gennaio.
Documenti: Circolare Inps 25/2022