Pensioni, Pagamento in contanti sino a 1.000€
I chiarimenti in un documento dell'Inps dopo le modifiche contenute nella legge di bilancio 2023. Per le pensioni e gli altri sussidi resta in vigore il limite vigente per i pagamenti delle pubbliche amministrazioni pari a mille euro.
L'Inps può pagare in contanti pensioni ed indennità solo se d’importo netto fino a mille euro. Se l’importo supera la predetta cifra l'Istituto deve ricorrere necessariamente a strumenti di pagamento elettronico, bancari o postali. Lo precisa lo stesso ente di previdenza nel messaggio n. 2672/2024, rispondendo a quesiti delle sedi territoriali in merito all’attuale operatività della soglia di 1.000 euro rispetto all’analogo limite, pari a 5mila euro, imposto dalla normativa in materia di antiriciclaggio.
I limiti
La questione riguarda il limite al pagamento in contanti, perché attualmente ne sono previsti due. Innanzitutto, l’art. 49 del dlgs n. 231/2007, in materia di «Limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore» stabilisce: «È vietato il trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, siano persone fisiche o giuridiche, quando il valore oggetto di trasferimenti complessivamente è pari o superiore a 3.000 euro». L’importo è stato da ultimo modificato dalla legge di bilancio 2023 (legge n. 197/2022) in misura di 5.000 euro.
In secondo luogo, l’art. 2 del dl n. 138/2011 dispone: «lo stipendio, la pensione, i compensi comunque corrisposti da p.a. centrali e locali e dai loro enti, in via continuativa a prestatori d'opera e ogni altro tipo di emolumento a chiunque destinato, di importo superiore a 1.000 euro, debbono essere erogati con strumenti di pagamento elettronici bancari o postali (…)». Tale obbligo è stato confermato dalla legge n. 208/2015 e, d'allora, non ha più subìto modifiche.
Pensioni ed altri sussidi
I due limiti, spiega l’Inps, presentano ambiti di operatività nettamente distinti. Infatti, il limite di 5.000€ interessa la generalità delle persone, fisiche e giuridiche, pubbliche e private, in qualità di operatori economici. Il limite di 1.000€, invece, si applica alla pubblica amministrazione, come definita all’art. 1, comma 2, del dlgs 165/2001, tra cui sono annoverati gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, che includono gli enti previdenziali e assistenziali. Pertanto, precisa l’Inps, il limite di 1.000 euro rappresenta la specificazione, in ambito pubblico, di quanto previsto per tutti gli operatori economici.
Di conseguenza, spiega l'Inps, l'Istituto può pagare pensioni ed altri sussidi in contanti sino ad un massimo di 1.000€ netti mensili. Nel caso in cui l’Inps liquidi una nuova pensione e/o prestazione in favore di soggetto già titolare di pensione o altra prestazione con pagamento in contanti, la sede dell’Inps è tenuta a verificare che l’importo netto mensile complessivo a pagare, delle due o più prestazioni, non superi a regime il limite di 1.000 euro mensili. Idem nel caso in cui, a seguito di ricostituzione l’importo della prestazione non superi il limite di 1.000 euro mensili netti.
Obbligo di comunicazione
Quando il limite risulta superato, la sede dell’Inps contatta l’interessato affinché provveda ad aprire, nel più breve tempo possibile un rapporto finanziario, scegliendo tra i vari strumenti ammessi: c/c bancario o postale, libretto bancario o postale, carta prepagata assistita da Iban, da comunicare all’Inps. In mancanza di tali coordinate, il pagamento delle prestazioni non avviene e gli importi sono trattenuto presso la sede dell’Inps.