Pensioni, Più care le sanzioni per le omissioni contributive
I chiarimenti in un documento dell’Inps dopo la decisione della Bce di aumentare dal 27 luglio 2022 il tasso ufficiale di riferimento nell’ambito delle politiche monetarie.
A partire dal 27 luglio 2022 l’interesse per dilazionare il versamento dei debiti e sanzioni contributive sale dal 6% al 6,5%. Lo rende noto l’Inps nella Circolare n. 98/2022 a seguito della decisione della banca centrale europea di innalzare dalla medesima data il tasso ufficiale di riferimento di 50 punti base (0,5%).
A decorrere dalle domande di rateazione presentate dal 27 luglio 2022, l’interesse dovuto in caso di autorizzazione al differimento del termine di versamento dei contributi dovrà essere calcolato al tasso del 6,50% annuo. Nei casi di autorizzazione al differimento del termine di versamento dei contributi, il nuovo tasso, pari al 6,50%, sarà applicato a partire dalla contribuzione relativa al mese di luglio 2022. I piani di ammortamento già emessi e notificati in base al tasso di interesse precedentemente in vigore (6%) non subiranno modificazioni.
Sanzioni civili
La decisione ha effetti anche sulla misura delle sanzioni per le omissioni contributive. Dal 27 luglio 2022 le sanzioni civili ammontano al 6% (tasso dello 0,5% maggiorato di 5,5 punti) in ragione d’anno sia nelle ipotesi di cui alla lettera a) che b) dell’articolo 116 della legge n. 388/2000. Il tasso precedente era del 5,5% Resta ferma, in caso di evasione la misura della sanzione civile, in ragione d’anno, pari al 30 per cento nel limite del 60 per cento dell’importo dei contributi o premi non corrisposti entro la scadenza di legge.
Nelle procedure concorsuali, conclude l’Inps, la misura delle sanzioni civili è pari agli interessi legali (1,25%) perché il tasso appena comunicato (0,5%) è inferiore all’interesse legale in vigore dal 1° gennaio 2022. Nel caso di evasione contributiva, tuttavia, il predetto tasso va maggiorato del 2% e, pertanto, è pari al 3,25%.
Documenti: Circolare Inps n. 98/2022