Pensioni ricalcolate con il «Red» da Agosto
I chiarimenti in un documento dell’ente di previdenza. Eventuali conguagli a debito del pensionato, invece, avverranno a partire dal mese di ottobre, con piani di recupero fino a 72 rate mensili.
Dal prossimo mese l’Inps aggiornerà le prestazioni collegate ai livelli reddituali dei pensionati. Lo rende noto l’ente di previdenza nel messaggio 2638/2023 in cui spiega aver terminato le verifiche con i redditi relativi all'anno 2020, acquisiti direttamente dai pensionati tramite i modelli Red ovvero dall'Agenzia delle entrate. Nello specifico l’Inps ha predisposto i pagamenti a partire da agosto con gli importi aggiornati delle pensioni, unitamente agli arretrati calcolati a tutto il 31 luglio. Eventuali conguagli a debito del pensionato, invece, avverranno a partire dal mese di ottobre, con piani di recupero fino a 72 rate mensili.
Campagna RED
L'operazione di ricalcolo ha riguardato le pensioni dei cittadini residenti in Italia ed è avvenuta a seguito di confronto con le informazioni reddituali relative all'anno 2020 (c.d. campagna Red ordinaria 2021). L'operazione, eseguita in questo mese di luglio, ha interessato esclusivamente le pensioni collegate al reddito per l'anno 2020, il cui termine ultime delle azioni di recupero è fissato al 31 dicembre 2023. L'Agenzia delle entrate, spiega l'Inps, ha inviato le informazioni sui redditi il 21 giugno 2022; mentre le dichiarazioni reddituali dei cittadini sono pervenute entro il 30 marzo 2023, a seguito di sollecito.
Gli esiti per i pensionati
Tre gli esiti per i pensionati a seconda se si verifica o meno una variazione del rateo pensionistico per il titolare. In particolare, spiega l’Inps, l’operazione potrebbe non comportare alcuna variazione della situazione del pensionato. Ciò si verifica ove i redditi non hanno determinato alcun conguaglio per il passato, né alcuna variazione d'importo della pensione per l'avvenire. In questi casi l'operazione di ricostituzione ha generato solamente l'aggiornamento delle informazioni all'anno più recente, cioè il 2020.
In altre ipotesi, continua l’Inps, il ricalcolo potrebbe essere favorevole per il pensionato, ove i dati reddituali hanno prodotto spettanze a credito per periodi precedenti e/o anche una variazione in aumento dell'importo della pensione corrente. In questi casi, l'Inps ha proceduto a ricostituire la pensione e ad aggiornare il database con i nuovi dati. Il ricalcolo c'è stato con fine calcolo arretrati a tutto il prossimo 31 luglio; la rata di pensione nell'importo aggiornato è stata messa in pagamento a partire dal mese di agosto 2023. L'Inps precisa che sono stati «validati» e posti in pagamento con la stessa rata i conguagli d'importo fino a 500,00 euro in assenza di precedente debito.
Infine, conclude l’Inps, l’esito potrebbe essere sfavorevole per il titolare della prestazione, nel caso in cui i dati reddituali hanno prodotto conguagli a debito per il pregresso e/o anche la variazione in diminuzione della pensione corrente. In tal caso l'Inps ha ricostituito la pensione e ha aggiornato il database con i nuovi dati. Il ricalcolo, anche in questo caso, c'è stato con fine calcolo arretrati a tutto il 31 luglio 2023 e l'importo di pensione aggiornato è stato posto in pagamento a partire dalla rata del prossimo mese di agosto. Non sono stati rilevati i conguagli a debito d'importo pari o inferiore a 12,00 euro. Ai fini del recupero, l'Inps ha individuato tutte le pensioni erogate al debitore con riferimento all'importo del mese di dicembre 2022. In caso d'importo elevato, l'Inps ha impostato il piano di recupero sulla pensione a partire da ottobre 2023 con un limite massimo di 72 rate mensili.