Riforma Pensioni, dall'Ancot otto punti per armonizzare la gestione separata
L'Associazione Nazionale Consulenti Tributaristi fissa otto punti per riformare ed armonizzare la gestione separata. Tra le richieste anche l'estensione della facoltà di ricongiunzione.
Kamsin Riduzione dell'aliquota base contributiva al 24% come è previsto nelle altre gestioni Inps; prevedere la ricongiunzione gratuita o onerosa al pari degli altri lavoratori, estensione della prosecuzione volontaria del versamento dei contributi anche da parte degli iscritti alla gestione separata Inps oggi ancora esclusi. Sono le principali richieste formulate al neo Presidente dell'Inps, Tito Boeri, dal numero uno dell'Ancot, l'Associazione Nazionale Consulenti Tributaristi, Arvedo Marinelli. L'Associazione, nello specifico ha individuato otto punti di intervento con lo scopo di armonizzare le regole che riguardano la previdenza dei lavoratori autonomi con partita iva senza un'autonoma cassa con quelle di altri lavoratori.
Particolare attenzione ricordano dall'Ancot va riservata comunque a quei problemi che potrebbero essere risolti a costo zero. Tra questi ci sono quelli relativi ai contributi silenti per i quali si chiede la correzione di alcune norme in materia di prosecuzione volontaria della contribuzione nella gestione per facilitare il perfezionamento del diritto alla pensione o di incrementare la misura. Un altro tema da risolvere è l'estensione della facoltà di ricongiungere la contribuzione nella gestione separata nelle altre forme di previdenza obbligatoria al pari di quanto accade negli altri fondi previdenziali. Un'assenza, quella della ricongiunzione, che si traduce spesso in assegni più bassi o piu' lontani per gli iscritti dato che questi sono costretti a optare necessariamente per la totalizzazione.
Tra le altre richieste formulate dall'Associazione spicca la riduzione delle sanzioni e degli interessi per ritardato pagamento; l'aumento della rivalsa dal 4 al 6% così come concessa agli iscritti alle Casse di Previdenza; la contribuzione ridotta per i giovani che lo richiederanno per i primi cinque anni dell'esercizio della professione e proporzionale al reddito. Marinelli propone al riguardo la riduzione al 50% dell’aliquota base fino a 35 anni e reddito fino a 10mila euro e del 70% aliquota base fino a 35 anni sul reddito sino a 20mila euro. Ciò avrebbe l’obiettivo di agevolare l’emersione del lavoro nero e nel contempo facilitare l’inserimento dei giovani che intendono avviare una professione autonoma.
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