Riforma Scuola, arrivano incentivi fiscali per le aziende che finanziano gli stage
La Riforma della Scuola promette incentivi fiscali per le aziende che investono risorse nell'attivazione di stage e percorsi formativi per gli alunni. Si tratta degli School Bonds e dello School Guarantee.
Kamsin La Riforma della scuola, chiamata da Matteo Renzi «patto educativo», contiene anche un altro aspetto meritocratico a proposito delle aziende che investono sull'istruzione e sulla formazione. Si tratta dei cd. "school bond", una sorta di incentivi fiscali, sgravi e facilitazioni, per i privati che mettono soldi e garantiscono finanziamenti nell'apprendistato degli studenti, nei laboratori scolastici, nell'ampliamento del numero e della qualità degli stage che, prevede la riforma Renzi saranno obbligatori. Piu' nello specifico lo School Bonus sarà un bonus fiscale per un portafoglio di investimenti privati (da parte di cittadini, associazioni, fondazioni, imprese) nella scuola; l'incentivo - secondo quanto si legge nelle linee guida della Riforma - potrebbe trovare immediata applicazione nell’opera di potenziamento e riqualificazione degli istituti scolastici, dei loro laboratori tramite l’acquisto di nuove tecnologie chiave per i loro obiettivi formativi, nell’apertura prolungata della sede.
La novità sarà affiancata da una seconda misura, lo "School Guarantee", uno strumento mirato a premiare in maniera più marcata l’investimento nella scuola che crea occupazione giovanile. L’impresa che investe risorse su un istituto professionale, su un istituto tecnico o su un polo tecnico-professionale – ad esempio finanziando percorsi di alternanza scuola-lavoro, ricostruendo un laboratorio o garantendone l’utilizzo efficiente – potrà ricevere incentivi aggiuntivi rispetto allo School Bonus, nel momento in cui si dimostri il “successo formativo” dei processi di alternanza e didattica laboratoriale sviluppati nella scuola di riferimento. E per questa ragione a partire dal terzo anno della scuola superiore gli stage saranno incrementati, come durata, fino a 300 ore all'anno, e resi obbligatori negli ultimi tre anni negli istituti tecnici.
Anche i cittadini potranno contribuire alla crescita della scuola attraverso meccanismi di microfinanziamento diffuso a favore della scuola, il cosiddetto crowdfunding. Renzi lo vuole applicare in particolare al sostegno di progetti didattici, per premiare, e scalare, quelli che dimostrano di coinvolgere i ragazzi perché più innovativi. Ma anche sostenere le iniziative in grado di dare speranze concrete ai contesti più difficili, quindi di maggiore impatto sociale. Per stimolare il meccanismo il governo valuterà di mettere a disposizione finanziamenti fino a 5 milioni di euro all’anno per fare matching fund con rapporto 1:1 o 1:2 su progetti in grado di dimostrare uno specifico impatto o raccogliere significativo sostegno pubblico. Ciò significa che per ogni euro – o due euro, a seconda del rapporto – messo dai cittadini su questi progetti, lo Stato ne metterà a disposizione un altro.
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