Sanità, arriva la stretta sugli esami inutili. Sanzioni anche ai medici
Un decreto interministariale fisserà le prestazioni "inutili" che non potranno essere passate dal Servizio Sanitario Nazionale. Stretta anche sui medici.
L'obiettivo è conseguire una riduzione del livello complessivo del finanziamento del Servizio sanitario nazionale, pari a 2.352 milioni di euro annui, a decorrere dal 2015. Con la precisazione però che i tagli potranno essere sterilizzati dalle regioni e dalle province autonome qualora conseguano i medesimi risparmi mediante misure alternative. Il Piano si compone di quattro capitoli principali di intervento.
Spesa per l'acquisto di dispositivi medici e farmaci. Il primo pacchetto di interventi è volto in primo luogo a ridurre la spesa per acquisto di beni e servizi nel settore sanitario. Si dispone infatti la rinegoziazione, da parte degli enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale, dei contratti in essere con i fornitori dei beni e servizi individuati da una apposita tabella contenuta nel decreto legge 78/2015 e dei dispositivi medici, con possibilità, per ognuna delle parti, in caso di esito negativo della rinegoziazione, di risolvere il contratto in essere. La riduzione della spesa potrà essere conseguita anche tramite lo svolgimento, entro il 30 settembre 2015 e secondo i criteri ivi stabiliti, di procedure di rinegoziazione tra l'AIFA e le aziende farmaceutiche, intese alla riduzione del prezzo di rimborso dei medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale.
Assistenza specialistica ambulatoriale. La riduzione Arriva poi una stretta per quanto riguarda le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale (erogabili nell'àmbito del Servizio sanitario nazionale) con l'obiettivo di ridurre la prescrizione di terapie non appropriate da parte dei medici e la revisione dei trattamenti elargiti agli erogatori privati delle prestazioni. In particolare si prevede la definizione, con decreto del Ministro della salute delle condizioni di erogabilità e delle indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni sanitarie. Tali condizioni ed indicazioni devono essere specificate nella prescrizione medica.
E sono 180 le prestazioni a maggiore rischio di inappropriatezza su oltre 1700 erogate previste dal servizio sanitario: tra queste, test genetici, test allergologici (solo se c'è la prescrizione dello specialista), odontoiatria (verranno stabilite le misure minime che le Regioni devono garantire a persone con problemi economici e salute) Tac e risonanza magnetica (saranno limitati gli esami agli arti e, per la Rmn, quelli della colonna con mezzo di contrasto) per gli esami di laboratorio si prevedono nuove raccomandazioni (in assenza di fattori di rischio), dall'obesità al diabete all'ipertensione, test per la verifica del colesterolo o dei trigliceridi saranno a carico del servizio sanitario ogni tre anni.
Per far rispettare le indicazioni si introduce una riduzione del trattamento economico a carico del medico, in caso di "comportamento prescrittivo" non conforme alle condizioni ed indicazioni stabilite dal decreto ministeriale. In sostanza i medici che prescriveranno fuori regola saranno sanzionati con la riduzione del trattamento economico accessorio (se dipendenti Ssn) o con la riduzione delle quote variabili (se medici convenzionati).
Ricoveri di riabilitazione ospedaliera. Una analoga stretta è prevista anche con riferimento ai ricoveri di riabilitazione ospedaliera passati dal SSN. Anche qui un decreto del Ministro della salute dovrà individuare "i criteri di appropriatezza dei suddetti ricoveri, tenendo conto della correlazione clinica del ricovero con la tipologia di evento acuto, della distanza temporale tra il ricovero e l’evento acuto e, nei ricoveri non conseguenti ad evento acuto, della tipologia di casistica". Per i ricoveri non conformi a tali criteri ci sarà una riduzione della tariffa regionale di rimborso. GamsinTrattamento accessorio. Da segnalare anche un giro di vite sulle risorse per il trattamento accessorio del personale sanitario. A decorrere dal 1° gennaio 2015, in presenza di riorganizzazioni intese al rispetto degli standard ospedalieri e di conseguente diminuzione delle strutture, l'ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale sarà ridotto, in via permanente, di un importo pari ai risparmi del medesimo trattamento accessorio conseguibili in relazione alla suddetta diminuzione delle strutture.