Taglio Irpef, il governo studia una soluzione anche per gli incapienti
In arrivo tagli alla spesa e un miliardo dalle banche per garantire 80 euro in busta paga a 10 milioni di italiani. Tra i possibili beneficiari anche gli incapienti.
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L’operazione che consegnerà 80 euro al mese per i redditi sino a 25mila euro lordi annui si dovrebbe allargare anche agli incapienti, le persone che non pagano le tasse perché restano al di sotto della soglia minima di 8 mila euro lordi l’anno. E' quanto annunciato dal premier Renzi nella conferenza sul DEF, che contiene fondamentalmente solo le linee guida della politica economica del Paese, con i numeri sulle prospettive dell’economia italiana, e il cosiddetto «Piano Nazionale delle Riforme».
Insomma il famoso taglio delle tasse che porterà fino ad 80 euro netti in più nelle buste paga di lavoratori dipendenti ed assimilati, come i co.co.co., a partire dallo stipendio di maggio dovrebbe interessare, in qualche misura, anche coloro che, avendo dei redditi troppo bassi, dall’aumento delle detrazioni non avrebbero alcun vantaggio. E' stato lo stesso Renzi a dire che nel decreto legge che il governo dovrebbe approvare il 18 aprile ci sarà un intervento a favore di questa categoria.
Quanto alle coperture i 6,6 miliardi necessari per i restanti 8 mesi del 2014 saranno trovati tagliando la spesa pubblica attraverso la spending review di Carlo Cottarelli, con il gettito Iva aggiuntivo, ma anche togliendo 1 miliardo alle banche che beneficiarono della rivalutazione delle quote di Bankitalia.
Nello stesso decreto su Irpef e incapienti ci sarà lo sconto dell’Irap per le imprese: del 5% quest’anno e poi, si legge nel Def, di «almeno il 10%» a partire dall’anno prossimo. L’operazione sarà finanziata con l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie (Bot esclusi) che dal primo luglio di quest’anno dovrebbe passare dal 20 al 26% .
Coinvolgendo gli incapienti però il numero delle persone coinvolte salirebbe da 10 a 14 milioni con ulteriori risorse da individuare a meno che non si decida di spalmare in modo diverso i fondi già trovati per l’aumento delle detrazioni Irpef. Quanto alle modalità di erogazione del bonus agli incapienti il governo studia un eventuale ammontare anticipato dal datore di lavoro che poi lo recupererebbe a sua volta sotto forma di credito d’imposta. Ma restano in piedi anche l’ipotesi del taglio dei contributi Inps, comunque versati anche da chi è nella no tax area, o del contributo diretto pagato sempre dall’Inps.