Ue, stop al segreto bancario tra i 27 stati dell'Unione dal 2017
Dal 2017 via libera allo scambio delle informazioni dai risparmi ai redditi da lavoro, alle rendite immobiliari, a quelle derivanti dalle assicurazioni vita, pensioni, ai guadagni di capitale, agli interessi sui conti bancari.
Kamsin Accordo all'Ecofin sullo scambio automatico delle informazioni per la lotta contro l'evasione fiscale: lo ha annunciato, durante la sessione pubblica del Consiglio a Lussemburgo il presidente di turno Pier Carlo Padoan. All'accordo, pienamente operativo dal 2017, hanno aderito 27 paesi, fra i quali anche Lussemburgo, mentre l'Austria ha chiesto un anno di tempo in piu' per prepararsi tecnicamente. Sembra dunque finita l'epoca del segreto bancario all'interno dell'Unione europea; prima della discussione in Consiglio, il ministro Padoan aveva parlato del probabile accordo come di una "vera riforma strutturale internazionale".
Lo scambio automatico delle informazioni fiscali si estenderà dagli interessi sui risparmi ai redditi da lavoro, alle rendite immobiliari, a quelle derivanti dalle assicurazioni vita, pensioni e ora si applicherà anche ai dividendi, ai guadagni di capitale, agli interessi sui conti bancari.
“Con una intelaiatura di questo genere sarà veramente difficile evadere il fisco”, ha indicato la Commissione europea, la prima a felicitarsi del fatto che la decisione di ieri mette di fatto la parola fine al segreto bancario nella Ue. I cinque paesi terzi seguiranno: la Ue intende chiudere i negoziati con Svizzera, Liechtestein, Monaco, Andorra e San Marino entro fine anno. Forse è un po’ ottimista, conoscendo le resistenze dei ‘magnifici 5’ a procedere speditamente, ma è un fatto che ormai si sono chiusi molti spazi di manovra per i temporeggiamenti stretti come sono gli Stati tra le incursioni giudiziarie americane e il rischio reputazionale nel caso di non rispetto della trasparenza.
Zedde