Bonus baby sitter, l'agevolazione sale a 600 euro al mese
Il governo si appresta a rilanciare il bonus baby sitter. Le somme passeranno da 300 a 600 euro al mese. La misura non era mai decollata a causa delle restrizioni imposte dalla legge Fornero.
Kamsin Il bonus per il baby sitting, l'agevolazione fiscale prevista in via sperimentale nel 2012, collegata alla riforma del lavoro targata Fornero in favore delle lavoratrici madri, sarà rilanciato ed esteso anche alle lavoratrici del pubblico impiego dal prossimo anno. E' quanto ha indicato ieri il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso del question time alla Camera dei Deputati.
La legge 92/2012 aveva infatti previsto un aiuto pari a 300 euro netti al mese per 6 mesi in favore delle lavoratrici madri che, una volta terminata la maternità obbligatoria, decidevano di ritornare in azienda sul posto di lavoro. Si trattava di una misura introdotta per incoraggiare le lavoratrici a non smettere di lavorare dopo aver partorito e, quindi, a non abbandonare l'impiego in via definitiva per accudire i figli minori.
Il bonus tuttavia non ha mai avuto vita facile in quanto era concesso solo alle lavoratrici dipendenti del settore privato e non veniva garantito, pertanto, alle autonome e alla lavoratrici della pubblica amministrazione. Tale circostanza ha portato, attraverso una serie di ricorsi, il Ministero delle Politiche Sociali a sospendere la misura già quest'anno.
Ora, tuttavia, l'agevolazione sarà ripristinata e riguarderà anche le dipendenti del pubblico impiego. Il Ministro Poletti ha, infatti, indicato che a giorni sarà pubblicato un decreto interministeriale contenente i nuovi criteri per la concessione. Non solo. La somma passerà da 300 a 600 euro netti al mese: "questo aumento - ha indicato Poletti - risulta essere compatibile con lo stanziamento finanziario disponibile e consente di rendere più conveniente il ricorso a tali voucher. Inoltre, allo scopo di semplificare le modalità di richiesta dei benefici in parola è stato previsto che la domanda possa essere presentata in qualsiasi momento dell'anno e non più in un circoscritto lasso di tempo".
Dovrebbero essere piu' agevoli anche le modalità di erogazione del bonus. L'INPS infatti, accertata la sussistenza dei requisiti, ammetterà al beneficio la lavoratrice secondo l'ordine di presentazione della domanda e nei limiti delle disponibilità delle risorse. Solo in caso di necessità, in relazione all'andamento delle istanze e delle disponibilità finanziarie residue, con il successivo decreto potrà essere individuato un valore massimo dell'indicatore della situazione economica equivalente dell'anno di riferimento per accedere al beneficio.
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