Contratti di lavoro, per il Cnel il 62% sono scaduti
Secondo i dati dell'Archivio Nazionale dei contratti del Consiglio dell'economia e del lavoro i Ccnl scaduti a febbraio 2022 sono il 62% del totale, oltre 7 milioni e 700.000 lavoratori si trovano con contratti scaduti. Secondo l'Istat crescono anche i tempi di attesa per il rinnovo che nel primo trimestre dell'anno sono arrivati a 30,8 mesi.
La gran parte dei dipendenti in Italia lavora con contratti scaduti. È quanto rileva il Cnel nell'ultimo numero del suo Notiziario sul mercato del lavoro e la contrattazione che si avvale dei dati dell'Archivio Nazionale dei contratti del Consiglio dell'economia e del lavoro.
In effetti, alla data del 3 febbraio 2022, i contratti depositati nell'archivio del Cnel sono 835, ma quelli scaduti arrivano a quota 516, ovvero il 62% del totale dei Ccnl, i rinnovati di conseguenza sono soltanto 319. Va anche detto che dalla statistica sono esclusi i contratti relativi ai settori dell'Agricoltura e del Lavoro domestico che sono stati rinnovati e anche registrati nell'Archivio del Cnel, ma non sono ancora coperti dal canale informativo UNIEMENS associato al codice alfanumerico unico che mette in collegamento le banche dati di Cnel e Inps.
Tuttavia, anche se parziale, il dato della scarsa copertura dei contratti collettivi di lavoro è certamente rilevante.
Ccnl scaduti, i dati del Cnel
I dati del Cnel rivelano con chiarezza la crisi della contrattazione collettiva: solo il 38% dei Ccnl sono stati rinnovati a febbraio 2022 con una copertura di 5 milioni 259.320 lavoratori, mentre altri 7 milioni 732.312 operano con contratti ormai scaduti. Dato che l'universo complessivo dei dipendenti con un contratto collettivo di lavoro ammonta a 12 milioni 991.632, la quota dei «non rinnovati» ammonta pertanto al 59% del totale, ovviamente escludendo gli addetti all'Agricoltura e al Lavoro domestico.
La difficoltà a rinnovare i contratti di lavoro sembra accompagnarsi peraltro con la loro proliferazione. Da una recente ricerca della Fondazione Di Vittorio, basata sempre su dati Inps e Cnel, si evince che il loro numero in nove anni, dal 2012 al 2021 è aumentato dell'80%, passando da 551 a 992. Tra questi i 162 contratti sottoscritti dai tre sindacati confederali coprono 12 milioni e mezzo di lavoratori, mentre altri 272 firmati da altre organizzazioni solo 387.000 dipendenti (gli altri contratti mancanti non sono rilevati da UNIEMENS).
Ccnl scaduti, i dati Istat
Ulteriori conferme dell'elevato numero dei contratti di lavoro scaduti vengono anche dai dati forniti dall'Istat sul primo trimestre del 2022: si tratta ovviamente di numeri non del tutto sovrapponibili a quelli del Cnel che facevano riferimento al mese di febbraio del 2022, ma evidenziano anch'essi il numero rilevante dei contratti scaduti e l'aumento dei tempi medi necessari al rinnovo.
Infatti, l'Istat rileva che alla fine di marzo sono 39 i Ccnl ancora in vigore e riguardano il 44,6% dei dipendenti (5,5 milioni), corrispondendo al 45,7% del monte delle retribuzioni. Contemporaneamente nello stesso periodo i contratti in attesa di rinnovo sono 34, riguardanti 6,8 milioni di lavoratori, ovvero il 55,4% del totale.
Infine, il tempo medio di attesa per i lavoratori con contratto scaduto, nei dodici mesi tra marzo 2021 e marzo 2022, è cresciuto da 22,6 mesi a 30,8 mesi.