Cure Termali, Chi ha diritto al rimborso dall'Inps
Ai rimborsi per le prestazioni di cure termali possono accedere i lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati assicurati presso l'AGO affetti da malattie reumatiche o da malattie delle vie respiratorie.
Hanno diritto al rimborso Inps i lavoratori iscritti presso l'assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e degli assicurati presso la gestione separata che posseggano i requisiti contributivi necessari per il conseguimento delle prestazioni di invalidità previdenziale. Occorre cioè avere almeno 5 anni di assicurazione e 3 anni di contributi versati nel quinquennio precedente alla domanda. Oltre a ciò è necessario soddisfare un requisito sanitario consistente nel risultare affetto da malattie Reumatiche: Osteoartrosi ed altre forme degenerative, reumatismi extra-articolari), oppure da malattie delle vie respiratorie: bronchiti croniche semplici o accompagnate da componente ostruttiva (con esclusione dell’asma e dell’enfisema avanzato, complicato da insufficienza respiratoria grave o da cuore polmonare cronico).
La domanda
Dopo l'invio del referto da parte del medico di parte e il successivo controllo dell'apparato sanitario INPS gli uffici trasmetteranno agli interessati l'elenco degli stabilimenti termali, tra i quali l'assistito può scegliere, contattando direttamente la struttura, quello più adatto ai suoi bisogni. Il medico Inps una volta ricevuta la richiesta dovrà accertare che la cura termale porti un reale beneficio all'interessato consistente nel differimento dell’erogazione delle prestazioni di invalidità/inabilità ovvero al superamento dello stato invalidante già realizzatosi.
A tal fine per essere autorizzato dall'Inps l’assicurato dovrà esibire, obbligatoriamente e a propria cura, la seguente documentazione: certificazione specialistica attestante la patologia e l’indicazione terapeutica del trattamento termale; esami strumentali che documentino adeguatamente la patologia attestata (immagini radiologiche, esami di tipo funzionale quali la spirometria, ecc.); visita cardiologica ed esame elettrocardiografico recenti e comunque non precedenti a tre mesi. L'Inps controllerà che il processo morboso si trovi nella cosiddetta “fase termale”. In altri termini, la patologia deve essere in uno stadio clinico in cui le cure termali possano comportare un reale beneficio ai fini della prevenzione della condizione di invalidità pensionabile. L'Inps esclude quindi il rimborso per le patologie in fase del tutto iniziale o in fase avanzata per le quali le cure termali non avrebbero efficacia.
La cura
La cura deve iniziare entro 90 giorni della comunicazione inps. Ogni turno dura 2 settimane da un lunedì fino al sabato della seconda settimana, in pratica sono 12 giorni completi di cure su 13 giorni. Le cure sono riconosciute per un massimo di 5 cicli (a partire dal 2017 non è più ammessa alcuna ulteriore deroga) fermo restando che gli ultimi due cicli sono autorizzabili solo qualora sia oggettivamente documentato il reale beneficio conseguito con i precedenti trattamenti. I rimborsi per cure termali non vengono concessi alle persone che sono in pensione, fatta eccezione per i titolari di assegno ordinario di invalidità o pensione di inabilità, nè a coloro che semplicemente familiari degli assicurati da assistere.