Disabili, Aliquota Iva ridotta al 4% anche per l'acquisto di elettrodomestici
Se aiutano il disabile ad aumentare il grado di autosufficienza attestato da apposita dichiarazione del medico specialista della ASL. I chiarimenti in un documento dell'Agenzia delle Entrate.
La questione
L'interessato, un paraplegico con grave limitazione dell'autonomia deambulatoria, chiedeva se potesse fruire dell'Iva agevolata al 4% a fronte dei numerosi dinieghi riscontrati presso i punti vendita al momento dell'acquisto di dispositivi informatici, elettronici ed elettrodomestici per la gestione domotica dell'ambiente. Ciò nonostante fosse in possesso di apposita prescrizione medica rilasciata dai medici specialisti dell'ASL che accertasse il collegamento funzionale tra la tipologia della menomazione e il sussidio tecnico o informatico che il disabile intendeva acquistare. Alcuni centri commerciali motivavano il diniego sulla base del fatto che le prescrizioni mediche fossero generiche o comunque non specificassero il prodotto ( es. elettrodomestici, accessori ecc... ), altri invece ritenevano che il disabile fosse in possesso solo di referti di medici privati e non della ASL, altri ancora affermavano che le prescrizioni fossero superiori a 6 mesi rispetto alla data di acquisto e quindi scadute e non più valide.
Ok all'Iva agevolata al 4%
L'Agenzia conferma la tesi del disabile secondo la quale l'agevolazione debba essere riconosciuta con riferimento a tutti i beni per i quali il medico specialista della ASL attesti, sulla base di una valutazione tecnica, che sussiste un collegamento funzionale tra la patologia diagnosticata e gli effetti migliorativi che i sussidi che si intendono acquistare possano apportare alle sue esigenze di vita. Senza altre limitazioni di sorta. Per "controllo dell'ambiente", facilitato dai sussidi in questione, si intende l'installazione di strumenti basati su tecnologie meccaniche, elettroniche o informatiche consente al disabile il superamento degli impedimenti derivanti dal proprio handicap o il parziale recupero di migliori capacità motorie, uditive, visive o di linguaggio. Pertanto, l'utilizzo del sussidio deve portare ad una maggiore autosufficienza od integrazione da parte del soggetto disabile il quale, in tal modo, può vedere annullate o ridotte le difficoltà che il proprio stato determina in riferimento al rapporto funzionale con l'ambiente.
Ebbene per poter godere dell'aliquota Iva agevolata al 4% l'interessato dovrà produrre esclusivamente il certificato attestante l'invalidità funzionale permanente rilasciato dall'ASL competente e la specifica prescrizione autorizzativa rilasciata dal medico specialista dell'ASL competente dalla quale risulti il collegamento funzionale tra la certificata invalidità e il sussidio in questione.
Detrazione Irpef al 19%
Oltre all'aliquota Iva agevolata l'Agenzia ricorda che la legge riconosce ai disabili anche le detrazioni Irpef, nella misura del 19 per cento, sull'intero importo delle spese riguardanti i mezzi necessari all'accompagnamento, alla deambulazione, alla locomozione e al sollevamento e per sussidi tecnici e informatici rivolti a facilitare l'autosufficienza e le possibilità di integrazione.
Se le spese riguardano i sussidi tecnici ed informatici e l'acquisto di cucine, la detrazione può essere riconosciuta a condizione che sussista il collegamento funzionale tra il sussidio tecnico informatico e lo specifico handicap. L'Agenzia illustra, quindi, che il collegamento funzionale può risultare dalla certificazione rilasciata dal medico curante o dalla prescrizione autorizzativa rilasciata dal medico specialista della azienda sanitaria locale di appartenenza, richiesta dal DM 14 marzo 1998 per l'aliquota IVA agevolata. Pertanto, nel caso sottoposto all'amministrazione finanziaria, il disabile può fruire di entrambe le agevolazioni fiscali (aliquota al 4% e detrazione Irpef al 19%).