Lavoro, Nel 2022 è boom di certificati di malattia
La fotografia scattata dall'osservatorio del Polo Unico Malattia dell'Inps. Nel I semestre dell’anno 2022 sono arrivati complessivamente 19,8 milioni di certificati, il 76,1% dal settore privato, con un incremento complessivo rispetto allo stesso periodo del 2021 pari a +60,5%.
Tornano a crescere dopo la pandemia da Covid-19 i certificati di malattia. Lo rileva l'osservatorio sul polo unico di tutela della malattia Inps nei dati relativi al mese di giugno 2022. "Le evidenze relative al I trimestre 2022 risultano strettamente connesse all’andamento della pandemia; infatti, soprattutto con riferimento al mese di gennaio e quindi subito dopo il periodo natalizio, si è registrato un forte rialzo dei contagi. Nel I trimestre 2022 sono pervenuti 11,9 milioni di certificati di malattia, quasi pari al numero di certificati prodotti nell’intero primo semestre del 2021 (12,3 milioni).
L’incremento dell’andamento tendenziale dei certificati, nel I trimestre 2022, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è pari al 78,1%, mentre per quanto riguarda il II trimestre questo incremento si attesta sul 39,5% rispetto al valore 2021. In entrambi gli anni la variazione congiunturale tra il primo ed il secondo trimestre risulta negativa, più moderata nel 2021 (-16,1%) e più elevata nel 2022 (-34,3%)".
Nel I trimestre 2022 sono state circa 51,1 milioni nel settore privato e 14,6 milioni nel pubblico, con un incremento rispettivamente del 49,9% e del 48,6% rispetto all’analogo valore del 2021. Nonostante le giornate di malattia indicate nei certificati siano decisamente più elevate nel primo trimestre 2022 rispetto al 2021, con riferimento ai valori medi, si ha in generale una diminuzione dei periodi di malattia: mediamente le giornate di malattia per certificato nel I trimestre 2022 sono state 5,6 nel settore privato (contro le 6,9 del primo trimestre 2021) e 5,2 nel settore pubblico (contro le 5,6 del 2021). Le giornate medie di malattia per ciascun lavoratore con almeno un giorno di malattia, sono passate da 13,7 nel I trimestre 2021 a 10,7 nel primo trimestre 2022 per il settore privato e da 10,6 a 11,2 per il settore pubblico.
Nel II trimestre 2022 sono state circa 32 milioni nel settore privato e 10 milioni nel pubblico, con un incremento rispettivamente del 21,5% e del 31,8% rispetto all’analogo valore del 2021. Per quanto riguarda i valori medi, anche nel II trimestre si rileva una riduzione dei periodi di malattia: mediamente le giornate di malattia per certificato sono state 5,4 nel settore privato (contro le 6,2 del secondo trimestre 2021) e 5,1 nel settore pubblico (contro le 5,5 del 2021). Le giornate medie di malattia per ciascun lavoratore con almeno un giorno di malattia, sono passate da 11,5 nel secondo trimestre 2021 a 9,8 nel secondo trimestre 2022 per il settore privato e da 10,2 a 9,9 per il settore pubblico.
La distribuzione
Analizzando i dati più nel dettaglio, si nota che l’incremento dei certificati con riferimento al I trimestre dei due anni considerati (complessivamente superiore al 78%), è maggiore nel centro Italia (+94,4%) rispetto al nord (+75,2%) e al sud (+72,3%), è maggiore per gli uomini (+81%) ed è molto più elevato per le età più giovani (+125,4% nella classe ‘fino a 29 anni’) e molto meno per le età più avanzate (+55,8% per la classe ’50 anni e oltre’). Le stesse considerazioni valgono per il II trimestre dei due anni (a parte per il genere per il quale l’incremento è superiore per le donne: +42,0% rispetto a +36,9 per gli uomini) quando il numero dei certificati passa da 5,6 milioni nel 2021 a 7,8 nel 2022, con un incremento più contenuto (+39,5%) anche se comunque molto consistente.
Visite Fiscali
Nel II trimestre 2022 sono state effettuate complessivamente 302 mila visite fiscali, in aumento del 26,1% rispetto al secondo trimestre 2021. Tale aumento risulta più evidente per le visite eseguite nel settore privato rispetto a quello pubblico (+48,3% vs +10,7%) mentre in termini relativi il numero medio di visite per mille certificati è in lieve diminuzione (da 43 a 39), tendenza più marcata nel settore pubblico (da 103 a 81). Le percentuali di variazione positiva più alte si possono riscontrare nell’area territoriale del Centro (+41,4%), nel genere maschile (+42,4%) e nella fascia di età più giovane (+71,2%).