Niente Carta Famiglia ai cittadini extracomunitari
Lo prevede un passaggio contenuto nella Legge di Bilancio per il 2019. Sparisce pure il riferimento all'ISEE come condizione per la concessione della Carta.
La disposizione da ultimo richiamata, come noto, consente alle famiglie numerose con figli l'accesso a sconti sull'acquisto di beni o servizi ovvero a riduzioni tariffarie concessi dai soggetti pubblici o privati aderenti all'iniziativa. I soggetti che partecipano all'iniziativa, i quali concedono sconti o riduzioni maggiori di quelli normalmente praticati sul mercato, possono valorizzare la loro partecipazione all'iniziativa a scopi promozionali e pubblicitari.
L'elenco dei beni e dei servizi ammessi alla riduzione tariffaria sono stati individuati successivamente tramite il Decreto del Ministero delle Politiche Sociali del 20 Settembre 2017 (si veda tabella sottostante). A differenza di altre misure contro la povertà la Carta, quindi, non consiste in un trasferimento monetario diretto dallo Stato alle famiglie ma in un tesserino cartaceo emesso dal Comune in favore del nucleo familiare il cui possesso legittima i componenti ad ottenere particolari sconti dai partner sull'acquisto di determinati beni e/o servizi.
Le novità
Attualmente la Carta ha durata biennale, e viene rilasciata ai nuclei familiari (italiani e stranieri, anche extracomunitari) regolarmente residenti nel territorio italiano, con almeno tre componenti minorenni, con ISEE non superiore ad euro 30.000.
Per ottenerla le famiglie devono rivolgersi direttamente ai Comuni, producendo la relativa DSU che attesti il possesso dell'ISEE ed il pagamento degli interi costi di emissione.
La riformulazione dell'articolo 1, co. 391 della legge 205/2017 ad opera della legge di bilancio per il 2019 prevede che la Carta potrà essere rilasciata solo alle famiglie costituite da cittadini italiani e dell'Unione euopea (restano esclusi, quindi, le famiglie costituite da stranieri extracomunitari) regolarmente residenti nel territorio italiano con almeno tre figli, conviventi, di età non superiore a 26 anni.
Con un'altra modifica, inoltre, viene soppresso il riferimento alla condizione economica individuata tramite l'ISEE e la durata biennale della Carta con l'obiettivo di estendere la platea delle potenziali famiglie interessate. Per la ricezione delle modifiche servirà probabilmente un nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ovvero del Ministro per la famiglia e le disabilità, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare entro tre mesi dall'entrata in vigore della Legge di Bilancio.