Assegno Sociale, Nel 2019 serviranno 67 anni di età
E' l'effetto dell'adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita istat. Dal 2019 per il conseguimento della prestazione assistenziale occorrerà raggiungere un'età anagrafica di 67 anni.
La misura, istituita dal 1° gennaio 1996 in sostituzione della vecchia pensione sociale, spetta com'è noto, ai cittadini italiani a condizione che risiedano effettivamente ed abitualmente in italia. Ai cittadini italiani sono stati equiparati i cittadini comunitari e quelli extra-comunitari in possesso della carta di soggiorno semprechè siano residenti in Italia. Questi soggetti devono però dimostrare di avere soggiornato legalmente in Italia ed in via continuativa da almeno 10 anni.
Per avere diritto all'assegno, il cui valore nel 2018 è pari a 453 euro al mese per 13 mensilità, è necessario altresì essere in condizione di bisogno economico, cioè avere redditi personali o coniugali inferiore ad una determinata soglia rilevata ogni anno dall'Inps. Per il 2018 i limiti di reddito personali previsionali sono pari a 5.889€ annui mentre quelli coniugali sono pari a 11.788 € annui.
Attenzione però. Il valore dell'assegno diminuisce al crescere del reddito dell'interessato e del coniuge dato che la liquidazione spetta in misura intera o ridotta in relazione al reddito del percipiente (o del reddito cumulato della coppia). Solo se non dispone di alcun reddito personale l’assegno sociale viene erogato in misura intera, mentre nel caso in cui il reddito del richiedente o quello del coniuge o la loro somma siano inferiori ai limiti di legge, l’assegno viene erogato per un importo ridotto pari alla differenza tra l’importo intero annuale dell’assegno sociale corrente e l’ammontare del reddito annuale (si veda tabella sottostante).
Si ricorda che nel calcolo del reddito, ai fini della concessione dell’assegno sociale, non vengono considerati: a) i trattamenti di fine rapporto e loro eventuali anticipazioni; b) il proprio assegno sociale; c) la casa di proprietà in cui si abita; d) la pensione liquidata, secondo il sistema contributivo, per un importo pari ad un terzo della pensione stessa e comunque non oltre un terzo dell’assegno sociale; e) i trattamenti di famiglia; f) le indennità di accompagnamento di ogni tipo, gli assegni per l’assistenza personale continuativa erogati dall’INAIL nei casi di invalidità permanente assoluta, gli assegni per l’assistenza personale e continuativa pagati dall’INPS ai pensionati per inabilità.
La verifica dei redditi viene fatta dall’INPS annualmente, per cui, l’anno successivo l’Istituto opera la liquidazione definitiva o la modifica o la sospensione sulla base delle dichiarazioni reddituali rese dagli interessati.
Da segnalare che i titolari di assegno sociale che soddisfano particolari caratteristiche reddituali, possono godere ulteriormente di una maggiorazione di 12,92 euro al mese dell'assegno; che dal 70° anno di età, sale a 190 euro al mese, ai sensi all'articolo 38, legge 448/2001 consentendo alle categorie più deboli di ottenere un sostegno sino al cd. milione delle vecchie lire (638 euro). Il limite dei 70 anni può scendere sino a 65 anni in presenza di contribuzione previdenziale sull’estratto conto: il limite di età in tale circostanza si abbassa di un anno ogni 5 anni di contribuzione accreditata o frazione superiore a 2 anni e mezzo.
La tabella può aiutare a capire l'entità dell'importo dell'assegno sociale spettante a seconda dei redditi dell'interessato e della presenza di un rapporto di coniugio.