Cresce nel 2019 l'importo dell'assegno sociale
La variazione è dovuta alla rivalutazione dell'1,1% dei trattamenti pensionistici. L'importo massimo conseguibile quest'anno sale a 458 euro per tredici mensilità l'anno.
Quest'anno per effetto della rivalutazione dell'1,1% dei trattamenti pensionistici il valore dell'assegno sociale passa dai precedenti 453 euro a 458 euro tondi al mese per un totale di circa 65 euro annui in più. Per avere diritto all'assegno, è necessario altresì essere in condizione di bisogno economico, cioè avere redditi personali o coniugali inferiore ad una determinata soglia rilevata ogni anno dall'Inps. Per il 2019 i limiti di reddito personali previsionali sono pari a 5.953,87€ annui mentre quelli coniugali sono pari a 11.907,74 € annui in crescita anch'essi dell'1,1% rispetto al 2018.
Attenzione però. Il valore dell'assegno diminuisce al crescere del reddito dell'interessato e del coniuge dato che la liquidazione spetta in misura intera o ridotta in relazione al reddito del percettore (o del reddito cumulato della coppia). Solo se non dispone di alcun reddito personale l’assegno sociale viene erogato in misura intera, mentre nel caso in cui il reddito del richiedente o quello del coniuge o la loro somma siano inferiori ai limiti di legge, l’assegno viene erogato per un importo ridotto pari alla differenza tra l’importo intero annuale dell’assegno sociale corrente e l’ammontare del reddito annuale. Così ad esempio se l'assegno sociale viene chiesto da un titolare di un reddito di 300 euro mese il suo valore si riduce a 158 euro aggiuntivi al mese (458-300=158 euro).
Si ricorda che nel calcolo del reddito, ai fini della concessione dell’assegno sociale, concorrono i redditi di qualsiasi natura al netto dell'imposizione fiscale e contributiva, ivi compresi quelli esenti da imposte, quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta o imposta sostitutiva, nonché agli assegni alimentari corrisposti secondo le norme del codice civile. Vanno esclusi dal computo del reddito i trattamenti di fine rapporto comunque denominati e le sue eventuali anticipazioni, le competenze arretrate soggette a tassazione separata, il valore dello stesso assegno sociale nonché il reddito della casa di abitazione, la pensione liquidata, secondo il sistema contributivo, per un importo pari ad un terzo della pensione stessa e comunque non oltre un terzo dell’assegno sociale; i trattamenti di famiglia; le indennità di accompagnamento di ogni tipo, gli assegni per l’assistenza personale continuativa erogati dall’INAIL nei casi di invalidità permanente assoluta, gli assegni per l’assistenza personale e continuativa pagati dall’INPS ai pensionati per inabilità.
La verifica dei redditi viene fatta dall’INPS annualmente, per cui, l’anno successivo l’Istituto opera la liquidazione definitiva o la modifica o la sospensione sulla base delle dichiarazioni reddituali rese dagli interessati. Da quest'anno, inoltre, c'è una novitià negativa dovuta all'adeguamento di cinque mesi della speranza di vita Istat: l'assegno sociale potrà essere conseguito solo all'età di 67 anni e non più a 66 anni e 7 mesi.
Da segnalare che in presenza di ulteriori vincoli reddituali sia personali che coniugali, l’assegno sociale può essere maggiorato ulteriormente di 12,92 euro al mese; mentre a partire dal 70° anno di età, la maggiorazione sale complessivamente di 191,46 euro al mese ai sensi di quanto previsto dall'articolo 38, legge 448/2001. Il limite dei 70 anni può scendere sino a 65 anni in presenza di contribuzione previdenziale sull’estratto conto: il limite di età in tale circostanza si abbassa di un anno ogni 5 anni di contribuzione accreditata o frazione superiore a 2 anni e mezzo.
La tabella può aiutare a capire l'entità dell'importo dell'assegno sociale spettante a seconda dei redditi dell'interessato e della presenza di un rapporto di coniugio.