Esodati, protesta a Montecitorio contro lo stop alla proposta Damiano
La rete degli esodati contraria all'ipotesi di introdurre il prestito pensionistico: "Vogliamo solo il nostro diritto alla pensione. Non chiediamo assistenza sociale".
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“La cosiddetta riforma Fornero è stata una manovra finanziaria che ha fatto cassa alle spalle dei pensionandi. All’inizio del 2012 gli esodati erano 400 mila, poi 160 mila sono stati salvaguardati. Ma restano centinaia di migliaia di persone ancora in attesa di capire cosa succederà: gran parte di noi sono senza reddito e senza pensione, altri lo stanno per diventare, e abbiamo davanti a noi un periodo da due a sette anni in queste condizioni”. A dirlo è Francesco Flore, della Rete Comitati Esodati in occasione della manifestazione indetta per oggi (14 aprile) dalla Rete davanti alla Camera dei Deputati. “Per l’ottava volta – aggiunge – siamo qui davanti a Montecitorio, continueremo a esserlo anche domani, mentre dopodomani saremo davanti al ministero del Lavoro per manifestare ancora una volta tutta la nostra rabbia per un diritto del quale siamo stati derubati”.
La salvaguardia dei 160 mila ‘esodati’ è avvenuta attraverso cinque successivi interventi. “Noi li abbiamo vissuti come vere e proprie lotterie” spiega Flore: “sono state cinque ‘toppe’, messe lì per correggere gli squilibri e gli obbrobri creati dalla riforma. Da oltre due anni ascoltiamo le promesse di presidenti che, da un lato, dichiarano che con gli esodati lo Stato ha fatto un patto che bisogna onorare, dall’altro, questo patto rimane disatteso”. Nell’ultimo anno la Commissione Lavoro della Camera ha elaborato una proposta di legge dedicata agli esodati, che, pur non risolvendo “totalmente il problema, è un passo importante verso la soluzione. Questa proposta di legge, condivisa da tutti i partiti, doveva iniziare il suo percorso in aula il 27 marzo. L’avvio è poi slittato a oggi, ma l’esame ancora non è cominciato. E questo perché non si hanno ancora i numeri esatti degli esodati, quindi non si possono calcolare le coperture finanziarie. Una vera e propria beffa”.
A distanza di due anni, insomma, ancora non si conosce con esattezza il numero degli esodati. “Nel maggio 2012 l’Inps comunica alla Fornero i numeri degli esodati, che sono circa 400 mila. La Fornero impugna la relazione dell’Inps, subito scatta una polemica becera tra la Fornero e il presidente dell’Inps, con il risultato che quel documento viene insabbiato” spiega Flore: “ancora oggi non sanno quanto siamo, ma è impossibile che l’Inps non conosca i numeri, questa cosa è inaccettabile per un paese civile. Soprattutto è inaccettabile perché blocca una proposta di legge che, in qualche maniera, ne salvaguarda almeno una buona parte”.
La settimana scorsa, in un presidio davanti al ministero delle Finanze, la Rete Comitati Esodati è stata ricevuta dal sottosegretario Pier Paolo Baretta. “Ha detto – spiega Flore – che il governo intende risolvere il problema in maniera strutturale e definitiva. L’intenzione è istituire una commissione ad hoc tra i ministeri delle Finanze e del Lavoro, l’Inps, la Ragioneria dello Stato e le Commissioni Lavoro di Camera e Senato per certificare i numeri che arrivano dall’Inps, per poi presentare una proposta definitiva al Parlamento”. Qualche giorno fa, infine, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha proposto, per risolvere la questione degli esodati, la creazione di “uno scivolo per accompagnarli alla pensione". Una soluzione che la Rete respinge con fermezza: “da quel poco che abbiamo capito sarebbe ipotizzare dell’assistenza, quindi un’Aspi o qualcosa di simile, da qui fino alla pensione. Ma noi non vogliamo assistenza, noi vogliamo il ripristino del nostro diritto alla pensione, niente di più”.