Inarcassa, Ok dai Ministeri al cumulo gratuito dei contributi
Gli architetti e gli ingegneri liberi professionisti iscritti ad Inarcassa possono finalmente ottenere il cumulo gratuito dei periodi lavorativi.
La convenzione, come già anticipato da PensioniOggi.it, nei giorni scorsi dovrà stabilire una serie di aspetti pratici, come il metodo di formazione della provvista e chi deve essere l’ente istruttore della pratica. In base alla legge, infatti, ad erogare l’assegno della pensione in cumulo sarà sempre l’Inps, anche se il soggetto non ha periodi previdenziali presso l’istituto. Il nuovo istituto si aggiunge alla ricongiunzione e alla totalizzazione per accorpare contribuzioni frutto di carriere discontinue accreditate in più enti di previdenza obbligatoria riconoscendo pari diritto ad ogni carriera lavorativa. “Siamo particolarmente grati ai ministeri del Lavoro e dell’Economia per il via libera ad un pacchetto di norme rispettose dei lavoratori – dichiara il Presidente Giuseppe Santoro – che rende operativo per le nostre categorie lo strumento consentito dalla Legge di stabilità 2016. Con questo provvedimento in via di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale - continua - possiamo rispondere alle giuste aspettative di coloro che attendono l’applicazione di questa norma. Per l’accesso alla prestazione previdenziale - conclude il presidente di Inarcassa - resta ora l’ulteriore passo della stipula della convenzione in negoziazione tra Adepp e Inps.” I soggetti potenzialmente interessati iscritti all’ente sono intorno ai 58mila.
L'approvazione della modifica al Regolamento da parte dei ministeri vigilanti, tuttavia, non risolve le problematiche di natura tecnica relative al meccanismo di calcolo dell'assegno in regime di cumulo. La regola generale vuole, infatti, che la pensione in cumulo sia riconosciuta per quote, cioè ogni ente deve erogare la propria quota sulla base delle rispettive anzianità e retribuzioni di riferimento mantenendo ferme le proprie regole di calcolo (che possono essere miste o contributive a seconda dei casi). Attualmente Inarcassa eroga una "prestazione di vecchiaia unificata" a chi ha almeno 66 anni d'età e 32 anni e sei mesi di contribuzione (nel 2018), con un calcolo misto (in parte retributivo e in parte contributivo), che può essere "anticipata" ad almeno 63 anni di età (con una percentuale di penalità). Nella proposta di modifica del Regolamento dello scorso 13 Ottobre Inarcassa (approvata ieri dal Ministero del Lavoro) ha specificato, invece, che la quota di pensione in regime di cumulo sia erogata - almeno di regola - utilizzando il metodo di calcolo contributivo che, come noto, è tradizionalmente meno favorevole. Al pari di quanto avviene per l'erogazione dell'assegno con il regime della totalizzazione nazionale (Dlgs 42/2006). La Cassa Forense, invece, ha stabilito regole diverse e più generose nei confronti degli avvocati. Insomma la questione del cumulo si presta ad essere interpretata diversamente da ciascun ente previdenziale sulla base delle rispettive esigenze (soprattutto di bilancio). Con buona pace delle aspettative degli assicurati.