Enti Locali, Anche i periodi pre ruolo sono utili ai fini del TFS
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione accogliendo la pretesa di una ex dipendente di un ente comunale nei confronti della quale non erano stati assolti gli obblighi contributivi all'INADEL.
La questione
L'art. 1 della legge n. 152/1968 stabilisce l'iscrizione obbligatoria ai fini del TFS al personale non di ruolo purché tale personale abbia almeno un anno di servizio continuativo e sia adibito a servizi di carattere permanente che comportino l'obbligo di iscrizione ai fini del trattamento di quiescenza. In base a tale norma era fuori dubbio che l'ente comunale era tenuto al versamento dei relativi contributi previdenziali. Tuttavia non lo aveva fatto, il diritto al versamento si era prescritto e la lavoratrice era rimasta danneggiata nel computo della misura della prestazione.
Secondo la Cassazione anche il TFS deve essere assistito dal principio dell'automatismo delle prestazioni. Ciò in quanto, come già affermato nelle sentenze nn. 1460/2001 e 13871/2007, il citato principio ha carattere generale e riguarda tutti i sistemi di previdenza ed assistenza di natura obbligatoria, tra cui anche l'ordinamento Inadel, salvo espresse deroghe stabilite dal legislatore. La Corte afferma, in sintesi, il principio secondo il quale "pur se vi sia stata prescrizione del diritto dell'ente alla percezione della contribuzione, il fondamento solidaristico sotteso all'art. 2116 c.c. fa sì che, allorquando, come nel lavoro dipendente, la contribuzione stessa doveva essere versata dal datore di lavoro anche per la quota a carico del lavoratore, l'inadempimento non possa comportare pregiudizio per il lavoratore, se la legge non lo preveda". Di conseguenza nel caso di specie viene stabilito il diritto dell'ex lavoratrice alla riliquidazione dell'IPS con comprensione anche dei 3 anni di servizio pre ruolo ancorché il comune non avesse versato i relativi contributi previdenziali