Pensioni, Arriva l'integrativa anche per il comparto difesa e sicurezza
L'iniziativa, nata dall'associazione "Verso Fondo Pre.Si.Di. - Aps'' con i sindacati aderenti cofondatori Sinag, Sim Gdf, Unarma, Silma, Silme, Cosp, Nsp, Ciisa e il contributo di Confael, si rivolge a una platea di potenziali aderenti pari a 520 mila unità, militari e non solo.
Arriva il primo fondo pensione complementare per il personale dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico. E' stato, infatti, costituito ieri a Roma il Fondo pensione «Pre.Si.Di» (acronimo di previdenza, sicurezza e difesa) a seguito dell'iniziativa, nata dall'associazione "Verso Fondo Pre.Si.Di. - Aps'' con i sindacati aderenti cofondatori Sinag, Sim Gdf, Unarma, Silma, Silme, Cosp, Nsp, Ciisa e il contributo di Confael.
Obiettivo istituire il primo fondo di previdenza integrativa per il settore del pubblico impiego non contrattualizzato (militari, forze di polizia ad ordinamento civile e militare, vigili del fuoco, avvocatura, magistratura, diplomatici, prefetti etc). Potrà iscriversi al Fondo, che dovrà ora chiedere l'operatività alla Commissione di Vigilanza per i Fondi Pensione, sia il personale in servizio che i loro familiari fiscalmente a carico. L'adesione sarà libera e volontaria.
Prestazioni
In coerenza con il Dlgs. n. 252/2005 il Fondo erogherà agli iscritti una rendita integrativa della pensione di vecchiaia o di anzianità maturata nel regime obbligatorio di appartenenza a condizione che l'aderente abbia maturato almeno tre anni di iscrizione al Fondo (cinque anni nel caso di pensione complementare di anzianità) anche successivamente alla cessazione. Il Fondo erogherà anche una pensione in caso di premorienza o di permanente inabilità al lavoro oltre che la cd. Rita, la rendita integrativa temporanea anticipata, tenendo conto della normativa vigente.
L’aderente avrà diritto a tutte le anticipazioni e riscatti previsti dalla normativa di settore. Ad esempio, trascorsi otto anni di iscrizione, sarà possibile chiedere l'anticipazione dei contributi accumulati per l’acquisto della prima abitazione per sé o per i propri figli; per la realizzazione di interventi di recupero del patrimonio edilizio; ovvero per eventuali spese sanitarie; terapie ed interventi di carattere straordinario, riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche, con facoltà di reintegrare la propria posizione del Fondo.
Finanziamento
Per il momento il finanziamento del Fondo è a carico dell'aderente e sarà costituito in misura pari all'1% del reddito annuo lordo percepito nell'anno precedente all'esercizio finanziario di contribuzione. In futuro il fondo potrà ricevere contributi anche da parte dei datori di lavoro/amministrazioni pubbliche e "contribuzioni c.d. contrattuali" anche attraverso i proventi di cui all’Art. 208 del codice della strada. Non è previsto, almeno per ora, il conferimento del TFR.