Pensioni, assegni piu' magri nel 2015. La rivalutazione sarà dello 0,3%
La rivalutazione provvisoria delle prestazioni pensionistiche per il 2015 sarà dello 0,3 per cento. Il valore definitivo per il 2014 è pari all'1,1%.
Kamsin La perequazione provvisoria degli assegni previdenziali per il 2015 sarà dello 0,3 per cento. Il tasso di rivalutazione definitivo per il 2014 sarà dell’1,1% invece dell’1,2% provvisorio applicato finora. E' quanto ha stabilito il decreto del ministero dell’Economia del 20 novembre 2014, pubblicato in «Gazzetta ufficiale» il 2 dicembre scorso.
Gli assegni l'anno prossimo cresceranno pertanto meno rispetto al 2014, a causa della brusca frenata dell'inflazione. Non solo. Il prossimo anno i pensionati si troveranno anche un piccolo "prelievo" sull'assegno: dovranno restituire quello 0,1% in piu' attribuito a titolo provvisorio nel 2014 quando il tasso di rivalutazione fu fissato all'1,2% contro l'1,1 definitivo.
La rivalutazione per l'anno 2014 - Nell'anno 2014 la rivalutazione degli assegni è stata pari all'1,2%, tasso provvisorio, secondo quanto indicato nella seguente tabella.
Avendo il decreto stabilito un tasso definitivo inferiore, pari all'1,1%, gli importi erogati nel 2014 saranno recuperati con modalità e termini comunicati a breve tramite apposita circolare Inps.
La rivalutazione per l'anno 2015 - Nell'anno 2015 il tasso provvisorio, pari allo 0,3% - dovuto alla frenata dell’inflazione registrata nel corso di quest’anno - determinerà un contenimento della rivalutazione degli assegni previdenziali nella seguente misura.
I cinque scaglioni di rivalutazione, evidenziati nelle tabelle, sono frutto della legge 147/2013 che ha, almeno parzialmente, rimosso il blocco disposto dal Decreto legge 201/2011. La legge di stabilità 2014 ha previsto, infatti, che per le pensioni di importo fino a tre volte il trattamento minimo l'adeguamento avviene in misura piena (100%); per le pensioni di importo superiore e sino a quattro volte il trattamento minimo viene riconosciuto il 95% dell'adeguamento; per quelle di importo superiore e sino a cinque volte il minimo l'adeguamento è pari al 75%; adeguamento che scende al 50 % per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il minimo, del 45% per le fasce di importo superiori a sei volte il trattamento minimo INPS.
I valori evidenziati nella tabella saranno ufficializzati a breve tramite Circolare dell'Inps.
Chi percepisce pensioni d’oro, invece, continuerà a fare i conti con il prelievo di solidarietà che scatta per gli assegni superiori a 14 volte il minimo. Alla luce dei dati aggiornati, il prelievo sarà del 6% per le pensioni di importo mensile lordo oltre 7.012,32 e fino a 10.017,60 euro; del 12% per la fascia tra 10.017,60 euro e 15.026,40 euro; del 18% per la parte eccedente quest’ultimo limite.
Zedde