Pensioni, Attesa per il piano del Governo sulle uscite anticipate
Il confronto Governo e sindacati dovrà chiarire nel dettaglio le categorie di lavoratori che avranno diritto all'APE Agevolata e all'accesso alla pensione anticipata a partire da 41 anni di contributi.
C'è attesa in particolare per l'Anticipo pensionistico che consentirà sia ai lavoratori dipendenti (anche del pubblico impiego) sia agli autonomi di anticipare l'uscita dai 63 anni accettando un prestito erogato dal settore bancario ed assicurativo da restituire una volta maturata la normale pensione di vecchiaia. Con rate ventennali. I dettagli del piano sono ancora da stabilire, in particolare va sciolto il nodo dei rimborsi che saranno applicati sulla pensione finale per ripagare la somma anticipata dalle banche: il prelievo dovrebbe raggiungere il 4,5 ed il 5,5 per cento della pensione lorda per ogni anno di anticipo. In linea generale perchè fin quando non sarà noto il piano complessivo è difficile fare i conti.
L'entità della rata di rimborso sarà, tuttavia, azzerata attraverso la leva fiscale in modo da non colpire il reddito pensionistico di alcune categorie selettive di lavoratori. L'agevolazione, secondo quanto previsto nel verbale riguarderà alcune categorie di lavoratrici e lavoratori ritenuti in condizioni di maggior bisogno, sulla base di requisiti quali lo stato di disoccupazione (e assenza di reddito), la gravosità del lavoro (pesante o rischioso ) per la quale la permanenza al lavoro in età più elevata aumenta il rischio di infortunio o di malattia professionale, le condizioni di salute, i carichi di lavoro di cura legato alla presenza di parenti di primo grado conviventi con disabilità grave. Ed il cui assegno pensionistico non superi un determinato livello, ancora da stabilire.
Sul fronte dei lavoratori precoci il confronto in corso dovrà chiarire i destinatari della cd. quota 41. Cioè coloro che potranno utilizzare il canale di uscita a 41 anni di contributi, a prescindere dall'età anagrafica, a condizione di aver lavorato prima dei 19 anni per almeno di 12 mesi in modo effettivo, anche non continuativi. Per godere del beneficio l'accordo prevede che l'interessato risulti disoccupato senza ammortizzatori sociali; versi in condizioni di salute che determinano una disabilità; oppure risulti occupato in alcune attività particolarmente gravose. La declinazione nel merito delle platee coinvolte è rimessa al confronto governo sindacati che si sta tenendo in questi giorni. Uno dei punti più delicati sta nell'individuazione del lavoro gravoso che potrebbe imbarcare alcuni mestieri attualmente non contemplati nel novero dei lavori usuranti (si parla degli edili, dei macchinisti ferrovieri, infermieri, operatori socio sanitari, maestre d'infanzia, eccetera).
Meno problematici i correttivi in arrivo sui lavori usuranti e sul cumulo gratuito dei periodi assicurativi. I primi perderanno la finestra mobile e, dunque, dal 2017 godranno di un'uscita anticipata al perfezionamento dei requisiti anagrafici e contributivi previsti dal Dlgs 67/2011 (61 anni e 7 mesi di età unitamente a 36 anni di contributi oppure 62 anni e 7 mesi di età unitamente a 35 anni di contributi); chi ha carriere discontinue potrà cumulare gratuitamente tutti i periodi contributivi maturati presso le forme di previdenza pubblica obbligatoria (AGO e gestioni speciali dei lavoratori autonomi, gestione separata, fondi sostitutivi ed esclusivi dell'AGO) al fine di guadagnare una pensione senza più dover lasciare sul terreno parte dell'assegno maturato, come accade attualmente con la totalizzazione nazionale. Da segnalare che queste misure saranno accompagnate anche da una ottava salvaguardia pensionistica.
Insomma molti lavoratori dal prossimo anno dovranno verificare complessivamente il proprio quadro previdenziale. Le platee dei beneficiari potenziali delle suddette misure tendono, infatti, a sovrapporsi. Un determinato soggetto potrebbe trovarsi nella condizione di sfruttare più canali di uscita: ad esempio potrebbe utilizzare il cumulo gratuito dei periodi assicurativi, l'ottava salvaguardia, l'APE agevolato, la quota 41 per i precoci o il canale tradizionale previsto per i lavori usuranti che verrà anch'esso rivisto. E dovrà scegliere il canale di pensionamento più favorevole.