Pensioni, flessibilità nel 2016. Restano sul tavolo gli interventi per gli esodati
Il premier Renzi ha inoltre garantito che gli sgravi alle aziende sulle nuove assunzioni saranno confermati, anche se verranno ridotti, a scalare, fino al 2017
Pare invece assodato, dopo le dichiarazioni ieri del Premier, che la flessibilità in uscita finirà in un provvedimento ad hoc da approvare nel 2016, che a questo punto potrebbe concretizzarsi in una legge Delega. A pochi giorni dal varo della Legge di Stabilità il presidente del Consiglio ha dato ragione agli esperti dei ministeri economici dove oggi riprenderanno i lavori di dettaglio per la manovra che suggerivano di affrontare la partita della «flessibilità previdenziale» in un secondo momento, a inizio 2016. Anche perché dopo gli ultimi interventi e annunci dello stesso presidente del Consiglio, la manovra sta lievitando nelle dimensioni complessive: sfiora quasi i 30 miliardi di euro. Si tratta di una cifra molto importante, e che rischia di creare difficoltà con Bruxelles. Il rinvio della flessibilità in uscita non dovrebbe tuttavia pregiudicare gli interventi "tampone" promessi nelle scorse settimane da Padoan e Poletti: cioè l'approvazione della settima salvaguardia per gli esodati e l'ipotesi delle revisione delle Circolari del 2012 sull'opzione donna.
Per quanto riguarda le coperture il Parlamento ha già dato il via libera ad utilizzare il deficit fino al 2,4% del Pil l'anno prossimo (circa 17,9 miliardi), sfruttando il più possibile la flessibilità europea, ma a Bruxelles la partita resta ancora - almeno in parte - da giocare. Il sì della Ue all'inizio non sarà totale, ma riguarderà solo riforme e investimenti, lasciando temporaneamente da parte invece la più complessa ed articolata questione migranti, da cui l'Italia puntava ad ottenere uno 0,2% di deficit.