Pensioni, Gli assegni inferiori a 1.000€ diventano impignorabili
Lo prevede un emendamento approvato dal Senato durante la conversione in legge del cd. «decreto aiuti bis». Via libera anche alla proroga sino al 31 dicembre 2022 del lavoro agile per i fragili.
Fino al 31 dicembre 2022 torna la possibilità del lavoro agile per i lavoratori fragili e i lavoratori genitori di minori fino ai 14 anni. E sale da 700 a 1.000 euro il limite per l’impignorabilità delle pensioni. Sono alcune delle principali novità in materia di welfare approvate ieri dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato in vista del primo disco verde dell’Aula alla conversione in legge del cd. decreto aiuti bis (dl n. 115/2022). Passano, poi, senza sostanziali modifiche le altre misure già contenute nella prima versione del provvedimento tra cui l’anticipo della rivalutazione delle pensioni (da ottobre) e l’estensione dell’una tantum di 200 euro.
Fragili
La norma sui lavoratori fragili era scaduta lo scorso 30 giugno 2022. Prevede che i lavoratori fragili svolgano di norma il proprio lavoro in modalità agile, anche attraverso l'adibizione a diversa mansione che sia ricompresa nella stessa categoria o area d'inquadramento, come definite dai contratti collettivi, o lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale anche da remoto. L’agevolazione viene ora estesa sino al 31 dicembre 2022.
Impignorabilità delle pensioni
Via libera anche ad un altro emendamento che riscrive il settimo comma dell'articolo 545 del codice di procedura civile. Con la modifica viene stabilito che le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente al doppio della misura massima mensile dell'assegno sociale, con un minimo di 1.000 euro. La parte eccedente tale ammontare è pignorabile nei limiti previsti dal terzo, quarto e quinto comma nonché dalle speciali disposizioni di legge. Attualmente, invece, la pignorabilità è ammessa per la parte eccedente 1,5 volte il valore dell'assegno sociale (cioè circa oltre i 702€ al mese).
Ok alla rivalutazione delle pensioni
Come anticipato resta confermata l’altra misura centrale del dl n. 115/2022, l’anticipo della rivalutazione delle pensioni nell’ultimo trimestre del 2022 (si veda qui per dettagli).
In particolare:
- viene anticipato al 1° novembre 2022 il pagamento del conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni, di cui all’art. 24, c. 5, legge n. 41/1986, per l’anno 2021, pari allo 0,2%;
- si prevede, per le mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2022, un incremento transitorio, di 2 punti percentuali, della percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni che dovrebbe operare dal 1° gennaio 2023, con relativo riconoscimento anche sulla tredicesima mensilità. L’incremento è riconosciuto qualora il trattamento pensionistico mensile sia complessivamente pari o inferiore all’importo di 2.692 euro; qualora sia superiore al suddetto importo e inferiore a tale limite aumentato dell’incremento, l’incremento è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato. Detto incremento è poi scomputato dal trattamento pensionistico complessivo di riferimento ai fini della rivalutazione delle pensioni per l’anno 2022. La norma precisa che l’incremento così ottenuto non concorre a determinare, per il 2022, il superamento dei limiti reddituali previsti per il riconoscimento di tutte le prestazioni collegate al reddito.