Pensioni, il 99% degli assegni dei telefonici è piu' generoso dei contributi versati
Il 99% delle pensioni erogate ai telefonici in pagamento nel 2015 subirebbe una riduzione se gli assegni venissero calcolati con il metodo contributivo.
Anche i telefonici finiscono nel mirino dell'operazione Porte Aperte dell'Inps. E come per i precedenti fondi si scopre l'acqua calda: e cioè che se questi assegni fossero ricalcolati con il metodo contributivo risulterebbero inferiori ai livelli attuali. Nello specifico dei telefonici, il cui fondo dovrebbe avere nel 2015 un disavanzo di oltre un miliardo, le principali anomalie sono due: l'assenza di massimali e un'aliquota di rendimento (quella che determina l'entità della pensione in relazione agli anni di versamento) pari al 2,5 per cento su tutta la retribuzione pensionabile, mentre il Fondo lavoratori dipendenti dell'Inps prevede un'aliquota di rendimento del 2 per cento, che poi decresce progressivamente sulla fasce più alte della retribuzione pensionabile. La retribuzione usata come riferimento per la pensione, inoltre, non era quella degli ultimi 5 anni come gli altri ma la minore tra quella teorica degli ultimi 12 mesi e quella teorica degli ultimi 3 anni maggiorata del 12%.
Queste particolarità sono state gradualmente corrette a partire dal 1993, ma condizionano comunque l'importo dei trattamenti calcolati sulle annualità precedenti. Il risultato dell'esercizio di ricalcolo con il metodo contributivo è abbastanza eloquente.
Al momento, se si guardano le pensioni di vecchiaia e anzianità in pagamento liquidate successivamente alla soppressione del fondo, il 99% è più generosa di quella che si avrebbe avuto utilizzando interamente il metodo contributivo. Il 32% è più favorevole di oltre il 30% (e quindi se si applicasse il ricalcolo andrebbe ridotta di almeno il 30%) mentre il 55% è superiore a quanto si sarebbe percepito applicando il calcolo contributivo di un valore tra il 20% e il 30%. Il 13% ha avuto un vantaggio rispetto al contributivo inferiore del 20%.
Le deviazioni di importo rispetto a un trattamento calcolato con il contributivo sono più forti per chi è andato in pensione prima. Una persona andata in pensione a 57 anni prende 2.300 euro rispetto ai 1.500 che avrebbe avuto con il metodo contributivo. Un dirigente andato in pensione a 61 anni nel 2013, titolare di una pensione lorda a gennaio 2015 di 6.500 euro - scrive l'Inps - ''percepisce una prestazione di 1.900 euro più alta di quella che avrebbe ottenuto con il metodo contributivo''.
Il Fondo di previdenza dei telefonici è stato istituito nel 1920 e soppresso nel 2000. I titolari di posizioni assicurative e di trattamenti pensionistici sono stati iscritti da quella data al Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Il Fondo è in disavanzo di gestione dal 2003 e da allora ha accumulato un debito di quasi 6,8 miliardi. Per il 2015 è prevista una perdita di oltre un miliardo di euro ''causata in larga parte dagli effetti negativi della chiusura del Fondo i nuovi ingressi''.